Mitsubishi: operazione rebadging di modelli Renault nel Sud-Est asiatico
Il fine sarebbe un ulteriore incremento delle quote di mercato
Sul finire del 2016 Mitsubishi ha fatto il suo ingresso nell’alleanza Renault-Nissan. I risultati positivi di questa unione non si sono fatti attendere con il gruppo formato per l’appunto da Renault-Nissan-Mitsubishi che nei primi due mesi dell’anno corrente si è già insediato al 2° posto tra i costruttori più grandi al mondo: infatti nella classifica dei marchi più attivi commercialmente il gruppo Renault-Nissan-Mitsubishi con 1,63 milioni di vetture ha sopravanzato il gruppo Volkswagen con 1,5 milioni di auto ed è rimasto dietro solo a Toyota con 1,71 milioni di auto.
Nell’ottica di un continuo miglioramento delle performance commerciali in tutto il mondo, Mitsubishi potrebbe far valere la sua forza in alcuni mercati dove i propri veicoli giapponesi sono alquanto richiesti ed apprezzati. Un esempio di questa inedita possibilità commerciale potrebbe essere il cosiddetto “rebadging” di modelli Renault col marchio Mitsubishi nei paesi del Sud-Est asiatico. Non a caso Trevor Mann, chief operating officer di Mitsubishi ha affermato al riguardo: “Renault è praticamente assente dalla regione: se l’operazione ha senso, si può aprire un’interessante discussione.”
In questa regione infatti Mitsubishi ha una presenza alquanto consolidata, dispone di ben tre fabbriche e nondimeno gode di un appeal decisamente elevato. Secondo lo stesso Mann “Mitsubishi, in termini di costi, rappresenta il benchmark dell’alleanza nella regione” e per questo motivo un’operazione del genere potrebbe generare facilmente un incremento delle quote di mercato. Inoltre, rebadging di modelli Renault a parte, Mitsubishi sta già studiando la possibilità di produrre un pick up congiuntamente a Nissan da proporre sempre nel mercato locale.
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