Navigatori GPS: partono i primi satelliti di Galileo

Navigatori GPS: partono i primi satelliti di Galileo

Alle 12.34 di oggi inizierà una nuova era per la navigazione satellitare. La società europea Arianespace lancerà nello spazio i primi due satelliti facenti parte del progetto Galileo, quello che potremmo definire come il GPS europeo. In realtà questa definizione sarebbe impropria, dato che il termine GPS, seppur entrato a far parte del linguaggio comune come sinonimo di “navigatore satellitare”, può riferirsi solamente al sistema costruito dagli Stati Uniti dal 1973 ed entrato in funzione operativa dal 1994. Fino ad oggi il GPS ha avuto il monopolio della navigazione satellitare, anche quella civile, dato che il segnale è pubblico e gratuito, come ben sappiamo. In futuro, però, Navigon, TomTom, Garmin e colleghi potranno scegliere tra più segnali per sapere a che ora è meglio arrivare dalla suocera a pranzo.

Galileo sarà particolarmente avanzato e più preciso dell’attuale rete GPS. Secondo le promesse fatte dai tecnici che ne stanno curando la realizzazione, la sua accuratezza arriverà fino ad un errore massimo di 4 metri per il servizio pubblico, mentre quello criptato a pagamento garantirà posizionamenti con un margine di errore di appena 10 centimetri. Sarà previsto anche un servizio pubblico regolamentato, destinato soprattutto ai militari, e uno “per la sicurezza della vita umana”, entrambi ancora più precisi di quelli accessibili al pubblico normale.

Galileo entrerà nella sua fase di sperimentazione tra il 2014 e il 2015, quando in orbita ci saranno già 18 satelliti dedicati al progetto. Entro il 2020, però, i satelliti in orbita saranno 30 e allora si potrà iniziare a usufruire del servizio in maniera completa e pubblica. Sono previste 40 stazioni di terra e due centri di controllo, uno in Germania e uno in Italia al Centro di Fucino della Telespazio. Il progetto, al momento, è in ritardo di circa 3 anni e ha sforato il budget di spesa di un miliardo di euro. Nonostante questo, rimane comunque più avanzato sia delle nuove tecnologie GPS americane, sia dei progetti Beidou e Glonass, sviluppati rispettivamente da Cina e Russia.

Foto: Flickr

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