Nissan lancia su Prime Video “Dare to Defy”, miniserie sull’inclusività

In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità 2024, Nissan ha lanciato su Prime Video il documentario “Dare to Defy”, una miniserie di tre episodi che celebra l’inclusività nel mondo dello sport. Il progetto vede protagonisti Richard Whitehead MBE, campione paralimpico e detentore del record mondiale di maratona, e Adele Roberts, attivista LGBTQ+ e DJ che ha trasformato la sua vita correndo maratone. Insieme, esplorano le sfide e i pregiudizi che ostacolano la partecipazione di persone con disabilità e di altre minoranze alle attività sportive.

La miniserie di Nissan vede la partecipazione di Richard Whitehead e Adele Roberts

Gli episodi della serie, che coprono temi come il motorsport, il calcio e la corsa, mettono in luce come l’accesso a pari opportunità possa permettere a chiunque di raggiungere i propri obiettivi. In “Dare to Defy”, Richard Whitehead, correndo su protesi e detentore di record mondiali nella maratona e nella mezza maratona, visita il Nissan Formula E Team durante l’E-Prix di Londra per esplorare l’inclusività nello sport. In questa occasione, offre ad Abi Evans, appassionata di motorsport con disabilità, la possibilità unica di guidare un’auto da corsa elettrica adattata.

Adele Roberts, attivista LGBTQ+ e detentrice del record mondiale per la maratona con ileostomia, si reca al Manchester City FC per discutere di inclusività nello sport con il difensore John Stones e il calciatore dichiaratamente gay Zander Murray. La serie si conclude con Richard Whitehead a Tokyo, dove impara come affrontare una gara pensata per persone ipovedenti. In seguito, si unisce ad Adele per organizzare l’evento inclusivo “Run to the Future” presso l’Olympic Park di Londra, coinvolgendo oltre 700 partecipanti, con corridori di supporto addestrati per assistere i disabili nel completare il percorso.

Richard Whitehead ha parlato dell’esperienza di realizzare il documentario, dicendo: “Realizzare Dare to Defy è stato un viaggio straordinario. Mi ha ispirato incontrare persone provenienti da ogni parte del mondo, dimostrando quanto lo sport possa unire. È evidente che le persone con disabilità e altri gruppi minoritari spesso non si sentono a loro agio o accolti nello sport. Stiamo cercando di cambiare questa realtà, affinché tutti abbiano le stesse opportunità e vengano trattati con uguale rispetto.”