Nissan: si dimette il CEO Makoto Uchida, al suo posto Espinosa
Uchida aveva assunto il ruolo di CEO nel 2019 e aveva cercato di rilanciare l'azienda ma senza successo
Nissan ha annunciato che il CEO Makoto Uchida si dimetterà entro la fine di questo mese. A partire da aprile, Ivan Espinosa, attuale Chief Planning Officer, prenderà il suo posto, con l’obiettivo di risollevare l’azienda in difficoltà. Negli ultimi tempi, erano circolate voci riguardo alla responsabilità di Uchida nel fallimento delle trattative per una fusione con Honda e nei risultati finanziari deludenti.
Mkoto Uchida si dimette da CEO di Nissan: Ivan Espinosa il suo successore
Uchida, 58 anni, aveva assunto il ruolo di CEO nel 2019 e aveva cercato di rilanciare l’azienda, ma i suoi piani non hanno avuto successo. Nissan prevede una perdita di 80 miliardi di yen per l’anno fiscale che si concluderà a marzo. Nella prima metà dell’anno, i profitti sono diminuiti drasticamente, soprattutto a causa delle vendite in calo in Nord America e Cina, con la società che ha anche annunciato la riduzione di 9.000 posti di lavoro. Recentemente, Uchida ha proposto una fusione con Honda, ma i colloqui sono stati interrotti dopo poche settimane.
Espinosa, 46 anni e con vent’anni di esperienza in azienda e un’ottima conoscenza dei prodotti, avrà il compito di risollevare il marchio che ha attraversato anni di difficoltà, scandali e declino delle vendite. La sua nomina pone fine a settimane di speculazioni su chi avrebbe sostituito Makoto Uchida alla guida di Nissan, la terza casa automobilistica giapponese. Espinosa, originario del Messico, è entrato nella casa giapponese nel 2003 e ha ricoperto ruoli di responsabilità in vari mercati, tra cui il Sud-est asiatico e l’Europa.
Uchida, che ha affrontato crescenti pressioni a causa del calo degli utili e del fallimento delle trattative di fusione con Honda, ha visto la sua posizione indebolirsi. La nomina di Espinosa potrebbe riaprire i colloqui con Honda o favorire nuovi investimenti da parte di altri partner. Nissan ha affrontato difficoltà in mercati come la Cina e gli Stati Uniti, dove la sua offerta richiede un rinnovamento urgente.
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