Nord vs Sud: la distribuzione dei punti di ricarica in Italia
Ostacoli e speranze per il futuro della mobilità elettrica in Italia

Il panorama della mobilità elettrica in Italia sta vivendo una vera e propria rivoluzione. Secondo l’ultimo report di Motus-E, al 30 giugno 2024 il Belpaese ha raggiunto la ragguardevole cifra di 56.992 punti di ricarica pubblici per veicoli elettrici. Un balzo in avanti notevole che vede un incremento di 6.314 unità solo nei primi sei mesi dell’anno, di cui 2.828 nell’ultimo trimestre.
Raddoppio dei punti di ricarica nel biennio
La crescita è ancora più impressionante se si guarda al biennio: il numero di colonnine è praticamente raddoppiato, passando da 30.704 a quasi 57.000. Un trend che non accenna a rallentare, con un aumento di 11.782 punti di ricarica negli ultimi 12 mesi.
Miglioramento della potenza erogata
Ma non è solo una questione di quantità. L’analisi rivela un significativo miglioramento anche sul fronte della potenza erogata. Dei quasi 57.000 punti di ricarica, 46.554 forniscono una potenza inferiore ai 50 kW, mentre 7.154 si collocano nella fascia tra 50 e 149 kW. Il dato più interessante riguarda le stazioni ad alta potenza: ben 3.284 punti offrono una ricarica uguale o superiore ai 150 kW. Una tendenza confermata dal fatto che il 45% delle nuove installazioni dell’ultimo anno rientra nella categoria “veloce” o “ultra-veloce”.
Distribuzione dei punti di ricarica sul territorio nazionale
La distribuzione sul territorio nazionale mostra ancora un certo squilibrio: il Nord Italia fa la parte del leone con il 58% dei punti di ricarica, seguito dal Sud e Isole (22%) e dal Centro (20%). La Lombardia si conferma regina incontrastata con 10.902 colonnine, staccando nettamente Piemonte (5.775) e Lazio (5.641). Tra le province, Roma mantiene il primato con 4.451 punti, tallonata da Milano (3.618) e Napoli (2.839).
La rete autostradale e la ricarica elettrica
Un capitolo a parte merita la rete autostradale, dove i punti di ricarica sono saliti a 963, con un’impennata rispetto ai 235 di due anni fa. Di questi, l’85% è di tipo rapido in corrente continua e il 62% supera i 150 kW di potenza. Ad oggi, il 41% delle aree di servizio autostradali è dotato di infrastrutture per la ricarica elettrica.
Sfide future per la mobilità elettrica in Italia
Nonostante i progressi, il settore si trova di fronte a nuove sfide. Gli operatori si stanno preparando per l’ambizioso piano del PNRR, che prevede l’installazione di oltre 41.000 punti di ricarica ad alta e altissima potenza entro la fine del 2025. Un obiettivo che richiederà uno sforzo titanico, come sottolineato da Fabio Pressi, presidente di Motus-E: “Siamo di fronte a una sfida entusiasmante ma estremamente complessa. Dobbiamo realizzare in tempi strettissimi un’infrastruttura senza precedenti, che può fare dell’Italia un punto di riferimento a livello europeo.”
Ostacoli e speranze per la mobilità elettrica
Il cammino, tuttavia, non è privo di ostacoli. Attualmente, il 17,9% dei punti installati è in attesa di collegamento e attivazione, evidenziando la necessità di snellire le procedure burocratiche e migliorare la coordinazione tra i vari attori coinvolti. La speranza è che la Piattaforma Unica Nazionale (PUN) possa diventare uno strumento efficace per la pianificazione della rete, allineando l’Italia alle migliori pratiche europee.
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