Nuova patente: arriva il bonus di punti per chi guida di più?

Limite fino a 200 per chi usa l'auto per lavoro

Arturo Scotto, capogruppo di SEL alla Camera, ha presentato una proposta di legge che alzerebbe a 200 il limite di punti sulla patente per tutti i professionisti che guidano per lavoro, come tassisti, autotrasportatori e simili
Nuova patente: arriva il bonus di punti per chi guida di più?

La patente a punti è stato uno dei cambiamenti più importanti del codice della strada negli ultimi anni. Dopo un’iniziale resistenza, il sistema è entrato definitivamente nella quotidianità degli automobilisti. Occorre sottolineare, però, che l’utilizzo di un automezzo non è uguale per tutti. C’è chi lo usa solo per spostarsi comodamente in alcune occasioni, ma alcune categorie professionali hanno necessità di rimanere con le mani sul volante per un numero incredibilmente alto di ore rispetto alla media nazionale. Non occorre andare lontano: pensiamo a tassisti, camionisti, rappresentanti e così via. Ecco perché Arturo Scotto, capogruppo di SEL alla Camera, ha presentato una proposta di legge che prevedrebbe, di fatto, l’aumento fino a 200 dei punti patente per chi opera in un determinato settore dell’industria. In altre parole, per chiunque abbia un lavoro che prevede un utilizzo continuativo e prolungato di qualsiasi automezzo.

La proposta di Scotto si basa quindi essenzialmente su un’analisi effettiva dei bisogni dei guidatori e dell’effetto che eventuali sanzioni potrebbero avere sulla loro vita. Per un banale calcolo delle probabilità, infatti, chi guida per numerose ore ogni giorno è più facile incorrere in sanzioni. Basta poco, non è necessario essere degli incoscienti alla guida. Se, però, il cittadino medio può trovare altre soluzioni per gli spostamenti, un tassista o un autotrasportatore si troverebbero ad affrontare conseguenze ben più gravi. Lo stesso Scotto ha sottolineato come il ritiro della patente inciderebbe non solo sul diritto alla guida, ma anche sul reddito e sulla qualità della vita di una persona. Determinerebbe, insomma, “l’impossibilità di lavorare” e il lavoro fa parte dei diritti fondamentali del cittadino.

Il bonus, naturalmente, sarebbe riservato unicamente ai professionisti in grado di dimostrare l’utilizzo continuativo dell’auto. Non sono chiari al momento i limiti di tale proposta, che presumibilmente verranno stabiliti in caso di eventuale approvazione. Rimane unicamente un dubbio: la diminuzione dei punti e il ritiro della patente sono conseguenze di violazioni particolarmente gravi del codice della strada. Violazioni che vanno ben oltre la semplice quotidianità e il semplice “può capitare a tutti”. Non esiste il rischio che aumentare il bonus in questo modo possa portare ad un maggiore pericolo sulle strade? Detto questo, però, è giusto specificare una cosa: i 200 punti di bonus non sarebbe assegnati “a caso”. Si parte sempre dallo standard dei 20 punti a testa e il nuovo limite verrebbe raggiunto solo in caso di continuo e prolungato rispetto delle regole e assenza di incidenti. Quindi, in teoria, i guidatori che potrebbero godere di questo bonus sarebbero solamente i più prudenti.

Voi cosa ne pensate? Sareste favorevoli ad un simile provvedimento?

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