Opel Frontera Hybrid 2025: la PROVA con motori mild hybrid e dotazioni complete
Opel Frontera Hybrid: caratteristiche, prezzo e motorizzazioni
Opel rilancia la Frontera, storicamente associata a un’idea di fuoristrada accessibile, con una formula tutta nuova che si inserisce nel panorama attuale dei SUV compatti. La Frontera Hybrid affianca ora la versione completamente elettrica, e lo fa con una proposta a benzina elettrificata che gioca su due livelli di potenza. Ma soprattutto, si presenta con un listino aggressivo e allestimenti pensati per essere completi già in fase di ordine, senza lasciare troppo spazio a optional a pagamento.
La versione d’accesso, denominata semplicemente Edition, parte da 24.900 euro. Una cifra che, per quanto possa sembrare “base”, include elementi ormai imprescindibili in questa fascia di mercato: infotainment con touchscreen da 10 pollici completo di navigatore integrato, retrocamera e un pacchetto tecnologico sufficiente per rispondere alle esigenze quotidiane di chi cerca un SUV pratico, senza fronzoli ma nemmeno troppo spartano.
Chi desidera qualcosa in più può puntare sulla GS, allestimento che si distingue esteticamente per il tetto nero a contrasto e che aggiunge una serie di accessori pensati per migliorare tanto il comfort quanto l’estetica. Parliamo di cerchi in lega da 17 pollici, climatizzatore automatico, sedili riscaldabili e barre sul tetto, rendendo questa variante particolarmente appetibile per un uso più intenso, magari familiare o da pendolare esigente.
Dimensioni e impressioni visive
Sul piano estetico, la nuova Frontera si muove con un design che segue il linguaggio stilistico Opel aggiornato. Il frontale Vizor si riconosce immediatamente per la calandra lucida e i fari a LED, mentre le proporzioni sono da SUV compatto, con una lunghezza di 439 cm, larghezza di 180 e altezza contenuta in 163 cm. Dimensioni che la rendono adatta tanto all’utilizzo urbano quanto a quello extraurbano, senza sacrificare troppo in termini di abitabilità interna.
L’abitacolo sposa uno stile minimalista ma moderno, con una plancia dominata dal cosiddetto Pure Panel, ovvero due schermi da 10 pollici integrati in un unico pannello che raggruppa strumentazione e sistema di infotainment. Non aspettatevi finiture da segmento premium: le plastiche dure sono prevalenti e il tocco non è certo quello del lusso. Tuttavia, la percezione generale è di robustezza, con assemblaggi curati e un’impressione di solidità che restituisce fiducia.
Un dettaglio interessante riguarda i sedili Intelli-Seat, marchio di fabbrica Opel. Questi sono dotati di una curiosa fessura longitudinale nella seduta che, secondo il costruttore, dovrebbe ridurre la pressione sul coccige nei viaggi più lunghi. La seduta è sostenuta e pensata per affrontare anche lunghe percorrenze senza affaticare troppo.
Abitabilità e bagagliaio: flessibilità ma non senza compromessi
Uno dei vantaggi della Frontera GS è la possibilità con un sovrapprezzo di 900 euro di aggiungere due sedili supplementari nella terza fila. Non si tratta di sedute a scomparsa ma di strapuntini ribaltabili in avanti, una soluzione che permette di arrivare a sette posti complessivi. Va però segnalato che per fare spazio alla terza fila, il divano centrale viene avanzato di 65 mm, un cambiamento che può influire sullo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. Per molti, tuttavia, non sarà un limite significativo.
Il bagagliaio, in configurazione a cinque posti, offre una capacità standard di 460 litri, con un piano modulabile su due livelli che permette di sfruttare meglio l’altezza o creare un doppio fondo. Scegliendo la variante a sette posti, il volume utile scende però a 330 litri, una riduzione importante che suggerisce un’attenta valutazione in base alle reali esigenze di carico.
I motori: mild hybrid, ma con velleità da full hybrid
Il cuore pulsante della nuova Frontera Hybrid è rappresentato da un powertrain basato sul noto 1.2 PureTech a tre cilindri (con distribuzione a catena), abbinato a un motore elettrico da 28 CV alimentato da una batteria da 0,89 kWh. Due le configurazioni previste: 110 CV con 205 Nm di coppia e 145 CV con 230 Nm. In entrambi i casi la trazione è anteriore e il cambio è un robotizzato a doppia frizione con sei rapporti.
Nonostante la definizione tecnica sia quella di “mild hybrid”, il sistema è in grado, in certe condizioni, di muovere l’auto in modalità elettrica per brevi tratti, con il motore termico completamente spento. Un comportamento che, a conti fatti, si avvicina più a quello di una full hybrid, almeno nell’uso urbano. La versione da 145 CV, quella provata su strada, consente uno 0-100 km/h in 9 secondi netti, un valore assolutamente competitivo per il segmento.
Su strada: comfort, silenzio e una guida senza stress
Al volante della Frontera, la prima sensazione è quella di leggerezza e fluidità. Lo sterzo è molto morbido, ma resta sufficientemente preciso per garantire un buon controllo anche nei percorsi più movimentati. Il tre cilindri sorprende per le vibrazioni contenute e per la prontezza ai bassi regimi, dove l’intervento dell’unità elettrica si fa sentire in positivo. La trasmissione automatica si comporta bene, con passaggi di marcia regolari e privi di strappi. Non ci sono paddle al volante, ma si può regolare il livello della frenata rigenerativa tramite il tasto L accanto al selettore del cambio.
L’assetto, come spesso accade sulle vetture progettate per un pubblico ampio, cerca un compromesso tra comfort e controllo. Le sospensioni filtrano bene le irregolarità senza compromettere troppo la stabilità in curva. A completare il quadro, un buon lavoro sull’insonorizzazione dell’abitacolo: anche a velocità autostradali, la Frontera si mantiene silenziosa e rilassante.
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