Pacchetto auto Ue, Pressi (Motus-E): “Finalmente basta alibi, ora vera politica industriale Ue per l’automotive”

Pressi: "La flessibilità sui target Ue non cambia le traiettorie tecnologiche globali, il futuro è della mobilità elettrica"

Pacchetto auto Ue, Pressi (Motus-E): “Finalmente basta alibi, ora vera politica industriale Ue per l’automotive”

Dopo anni di dibattito concentrato quasi esclusivamente sullo stop ai motori endotermici nel 2035, il confronto sul futuro dell’automotive europeo può finalmente entrare in una nuova fase. È questo l’auspicio espresso da Fabio Pressi, presidente di Motus-E, l’associazione italiana che promuove la diffusione della mobilità elettrica, commentando le misure contenute nel “Pacchetto auto” presentate ieri a Strasburgo dalla Commissione europea.

“Ora che la Commissione ha messo fine alle discussioni sul 2035 – afferma Pressi – auspichiamo che si inizi a parlare con pragmatismo e senza ideologie di politica industriale e competitività”. Il presidente di Motus-E sottolinea come il dibattito pubblico abbia a lungo perso di vista i nodi strutturali del settore, primo fra tutti “la sostanziale assenza di un piano strategico condiviso per il rilancio della filiera automotive estesa europea”.

Nessun rallentamento verso l’elettrificazione: “Il futuro è elettrico”

La proposta di rivedere il target al 2035, passando dal 100% di vendite a zero emissioni a una riduzione complessiva delle emissioni del 90%, rappresenta per Pressi “una boccata d’ossigeno per una parte della filiera”. Tuttavia, secondo il presidente di Motus-E, sarebbe un pericoloso errore interpretarla come un rallentamento del percorso di elettrificazione, anche alla luce delle centinaia di miliardi di investimenti già effettuati questa “trasformazione inevitabile”: “La traiettoria tecnologica è segnata. Oggi quasi un’auto su quattro venduta nel mondo è full electric, contro una su cento nel 2015”.

Per salvaguardare occupazione e competitività europea, Pressi invita ad accelerare sull’innovazione, puntando su batterie, digitalizzazione e intelligenza artificiale, in linea con quanto indicato anche nel rapporto Draghi. Positivo, ma “con riserva”, il giudizio sulle misure di semplificazione normativa e sul sostegno alla filiera delle batterie con l’invito ad un maggiore e urgente pragmatismo: “Occorre passare rapidamente dalle parole ai fatti, con strumenti realmente efficaci”.

“Ora è tempo di azioni concrete”

Apprezzata la spinta verso le piccole auto elettriche, le cosiddette E-car, mentre resta invece sospeso il giudizio sul fleet mandate per le flotte aziendali, che richiederà adeguati incentivi e un decisa revisione della fiscalità. Infine, Pressi richiama l’Italia alle proprie responsabilità: archiviato il nodo europeo, è tempo di azioni concrete su industria, domanda, formazione e infrastrutture di ricarica. “Non possiamo permetterci di restare indietro sulle nuove tecnologie se vogliamo difendere un settore strategico e un patrimonio industriale nazionale”, conclude il presidente di Motus-E.

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