Pershing GTX70: la prova del Performance Yacht da Cannes [VIDEO]

Le sensazioni di Maurizio Bulleri sul modello italiano

Pershing GTX70: la prova del Performance Yacht da Cannes [VIDEO]

Sono passati 40 anni da quando è stato costruito il primo Pershing. Ogni nuovo modello, ogni nuova serie è stata un’evoluzione della precedente. Eppure, nonostante il trascorrere del tempo, il cambiare delle mode, degli stili, le nuove idee e i progetti, l’identità del marchio è rimasta intatta. Il fascino di eleganza e sportività che da sempre contraddistingue Pershing. Anche nel caso di questa ultima serie, la Gran Turismo, cui appartiene questo modello: il GTX70.

Le caratteristiche

È il più compatto dei tre modelli GTX sinora varati ed è quanto mai simile al GTX80. Il family feeling rafforza il successo del nuovo stile, introdotto da Vaglicelli Design, sotto la guida della direzione engineering e con la collaborazione del comitato strategico di prodotto di Ferretti Group. Il profilo è inconfondibile e ci regala l’emozione di una perfetta armonia di forme e linee, tutte curve. Le murate digradano dolcemente verso prua e verso poppa e la loro lieve curvatura sembra sostenere la tuga, disegnata da un arco su cui si appoggia un altro arco, meno pronunciato. A vista dall’alto, mette in luce la forma penetrante dello scafo. Il dislocamento è di 45 tonnellate, quindi è leggera nonostante le dimensioni e l’equipaggiamento, perché buona parte della sovrastruttura, cioè da qui in su, è di carbonio.

Pershing GTX70: la prova del Performance Yacht da Cannes

Viene costruita nella nuova area produttiva del cantiere, dedicata alla serie GTX, a Mondolfo, nelle Marche. Con questo progetto è stato raggiunto un importante obiettivo, aumentare gli spazi interni ed esterni mantenendo carattere e prestazioni sportive. Lo sport bridge di Pershing GTX70 è una sorpresa, c’è ma non si vede, così ci si diverte a pilotarlo dall’esterno senza la pesantezza, anche stilistica, del fly. Tre poltrone di pilotaggio e una plancia stupenda. Ora immaginate di essere immersi nella morbidezza di questa seduta e di governare da qui l’imbarcazione con i comandi posti sui braccioli. Su una superficie di 16 metri quadrati si concentra tutto ciò che serve per restare su questa terrazza in navigazione e alla fonte. C’è un mobile cucina attrezzato, il tavolo da pranzo raddoppiabile e il divano con uno schienale che amplia la lunghezza del prendisole. A richiesta, un innovativo bimini manuale con archi di carbonio ombreggia l’area dining e la plancia di comando, oppure si montano pali di carbonio lungo tutto il perimetro e si tende tra loro un tendalino leggero.

Per andare a prua, come alternativa ai passavanti, si attraversa il salone. La componibilità degli arredi permette di passare dalla configurazione con living a un’enorme distesa di cuscini. Nessuna fatica, il tavolo si abbassa elettricamente e, lungo il perimetro, si possono inserire pali di carbonio tra cui tesare un tendalino leggero e ombreggiare tutta l’area. Con queste terrazze laterali, la beach area è la vera protagonista della vita sul mare perché incrementa notevolmente lo spazio vivibile. La superficie è di 24 metri quadrati. La plancia di poppa è un grande lift con cui varare o alare la moto d’acqua o il tender, che può avere una lunghezza massima di 3,25 metri, ma si può portare anche allo stesso livello delle terrazze. Nella struttura dello specchio di poppa è inserito un divano, oppure a richiesta, come in questo caso, un prendisole.

Pershing GTX70: la prova del Performance Yacht da Cannes

Il pozzetto si sviluppa al riparo dello sportfly ed è arredato con un divano a C e un tavolo ampliabile. Anche questo spazio diventa una smisurata area relax all’ombra. La lounge esterna si unisce all’ambiente interno aprendo la porta a finestra e abbassando la vetrata. Il ponte principale è un open space nel quale si succedono tre diverse zone. All’ingresso la cucina, che con i suoi mobili bassi dà una piacevole sensazione di ariosità, ma gli spazi contenitivi non mancano, quasi non si percepiscono, ma ci sono. Al centro del salone, due divani contrapposti da cui è possibile ammirare il panorama. E infine la zona di comando, di cui ci occuperemo tra poco, quando navigheremo. Il celino è attraversato da tagli di luce LED disposti in modo scenografico.

Sul ponte inferiore, Pershing GTX70 dispone di tre cabine e tre bagni and suite. I colori del mobilio donano uno stile deciso alla suite armatoriale. I comodini sono integrati nella struttura del letto, un design molto particolare. Un divano su un fianco e un mobile su quello opposto. Un armadio si trova all’ingresso della cabina, l’altro più piccolo sul lato opposto. Questa parete a specchio non è realizzata con il vetro, ma con un materiale più leggero e nasconde la cabina armadio. Il bagno è stiloso, contemporaneo, con tutti i servizi e un grande box doccia. Il look grintoso lo ritroviamo anche nella VIP di prua che ha una notevole superficie. Una parete a specchio è interamente dedicata all’armadio. La finestra è alla giusta altezza ed è lunga per far correre lo sguardo sul panorama. Una nicchia invita alla lettura vista mare. Per finire, la terza cabina che guadagna abitabilità con i letti disposti per baglio. Il bagno non è meno comodo di quello della VIP. Nel corridoio, hanno ricavato una zona di servizio. La cabina equipaggio con due cuccette è accessibile dal tambuccio di prua.

La prova

Pershing GTX70: la prova del Performance Yacht da Cannes

Pershing è espressione di tecnologia, artigianato e design. Tutte queste arti sono state sapientemente mescolate tra loro per darci l’emozione di essere a bordo di una barca sportiva, lussuosa, tecnicamente all’avanguardia. E proprio per questo è stato scelto anche un sistema propulsivo attuale, moderno, contemporaneo, che ci dà facilità e comodità d’uso. Tre impianti IPS 1200 di Volvo Penta con i motori tarati a 900 cavalli. È un’entrata in planata direi violenta, quindi decisamente sportiva. Questo perché dobbiamo pensare che ci sono tre hot drive, ma ciascuno ha due eliche, quindi abbiamo sei eliche. Pensate quanta superficie che spinge la barca ed è per questo che la resa è così efficace e l’accelerazione così brillante. 13 nodi, minima velocità di planata, ma sappiamo che questa non è l’andatura preferenziale se vogliamo ottimizzare i consumi.

Un altro dei vantaggi di questo sistema propulsivo è la silenziosità a bordo, è la quasi totale assenza di vibrazione. La velocità di crociera adesso è di 17 nodi e i motori sono a 1.560 giri minuti. 25 nodi di velocità, consumo 14 litri per miglio. Il carico sui motori è del 75%. Andiamo in virata, con un’accostata a dritta e la risposta, lo sappiamo, con questo tipo di produzione è immediata. Non perde neanche velocità, appena mezzo nodo in meno nel centro di virata. Dolcissima sulle nostre onde. Velocità di crociera di questo quasi 22 metri, 30 nodi e adesso giù le manette per la massima. Gestisco io gli interceptor per trovare la massima prestazione. Abbiamo passato i 35 nodi e resta stabile su questa velocità. Mentre facciamo una virata, vi do l’ultimo dato importantissimo. Questa imbarcazione è stata progettata e costruita secondo la certificazione CEA, cioè la più sicura per la navigazione da diporto entro i 24 metri.

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