Strade e città a misura di bici: 1,154 miliardi di euro col piano per la mobilità green a due ruote
Il ministro Giovanni: "Usare la bici sarà la norma"
Rinnovare e rendere più sicure e “smart” le strade italiane è tra le priorità d’intervento del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile guidato da Enrico Giovannini. Le modalità con le quali si punta a intervenire sono sintetizzate nelle linee guida, pubblicate dal Mit, che definiscono come verranno impiegati i fondi, pari a un miliardo e 154 milioni di euro, destinato al piano complessivo che ambisce a far diventare la norma gli spostamenti in bicicletta.
Gli interventi previsti dal piano
Nel piano, che propone una visione di insieme sugli interventi pratici da effettuare da qui al 2024 impiegando il soldi già stanziati con i vari decreti a partire dal 2018 e quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), riveste un ruolo centrale la mobilità ciclistica. Tra le linee guida contenute nel documento del Mit troviamo tra le altre cose la riduzione della velocità a 30 km/h nei centri urbani per abbattere del 45% le vittime causate dagli incidente stradali; gli investimenti in nuove piste ciclabili con la realizzazione di 565 chilometri nei capoluoghi di provincia e nelle città; l’incremento di 1.235 chilometri delle ciclovie turistiche; portare al 25% di bus, treni e vagoni della motropolitana con spazi adibiti al trasporto bici; adeguamento annuo di almeno il 25% di edifici pubblici (scuole, università, ospedali, uffici, stazioni ferroviarie, stazioni della metropolitana) per dotarli di parcheggi per biciclette; interventi di integrazione delle infrastrutture che puntino alla realizzazione di una rete ciclabile organica che copra tutta l’Italia.
Ciclovie turistiche da potenziare
Sottolineando la ragionevole ambizione del piano, il ministro Giovannini, in un’intervista rilasciata a Repubblica, precisa che i 1.154 milioni di euro sono la somma dei 754 milioni già introdotti dai vari provvedimenti e dei 400 milioni del Pnrr. Nel complesso, spiega il ministro, 716 milioni sono destinati alle ciclovie turistiche e 438 alle aree urbane e metropolitane. Il fatto che la fetta maggiore delle risorse vada alla ciclovie turistiche, afferma Giovannini, è legata ai pochissimi finanziamenti ricevuti in passato, oltre che ad essere una risposta alla richiesta delle Regioni, motivata dal forte aumento del turismo ciclistico.
Il limite dei 30 km/h in centro città
Sull’introduzione del limite dei 30 km/h nei centri urbani e sulla possibile resistenza dei cittadini a tale misura, Giovanni dichiara: “Di nodi difficili da far digerire a chi è abituato alla vecchia idea di mobilità ce ne sono parecchi. Non si tratta solo di sostituire ad esempio i mezzi a benzina con quelli elettrici e un domani ad idrogeno, ma di cambiare il modo di spostarci. E questo ha a che fare anche con la qualità del trasporto pubblico, che in alcune città deve fare molti passi in avanti. Il secondo elemento è l’intermodalità, ovvero poter andare dal punto A al punto B usando diversi mezzi veloci e sostenibili, dalla metropolitana alla bicicletta elettrica, così da poter rinunciare all’uso della propria auto. Con i fondi del Pnrr stiamo sostenendo questa trasformazione attraverso un primo bando per realizzare il programma “Mobility as a service” che è stato vinto da Roma, Milano e Napoli, e un secondo andato a Torino, Firenze e Bari. Si stanno lanciando app attraverso le quali tutti i sistemi di trasporto sono integrati e si possono usare con biglietti unici. Molte persone hanno smesso di usare i mezzi pubblici con la pandemia, ma con la fine dell’emergenza sanitaria e l’aumento dei prezzi della benzina sappiamo dall’Istat che una quota non secondaria di cittadini sta ripensando il proprio modo di spostarsi”.
Piano da attuare entro il 2026
Relativamente ai tempi di realizzazione, il ministro precisa come la parte che prevede l’utilizzo dei fondi del Pnrr debba essere completata al massimo entro il 2026, definendo dunque tra quattro anni il termine per la realizzazione del piano.
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