Ponte sullo Stretto di Messina, un evergreen da campagna elettorale

La realizzazione dell'opera è nel programma del centrodestra

Ponte sullo Stretto di Messina, un evergreen da campagna elettorale

Il ponte sullo Stretto di Messina non passa mai di moda. Nonostante se ne parli da decenni, l’opera che dovrebbe collegare la costa della Sicilia con quella delle Calabria non c’è, mentre ad esserci ancora una volta è la presenza della sua realizzazione nei programmi elettorali di alcune forze politiche che si preparano alle elezioni del 25 settembre.

La costruzione del ponte sullo Stretto, che torna sempre di grande attualità ogni qual volta gli italiani sono chiamati a scegliere il nuovo governo, è stata esplicitamente inserita nel programma elettorale del centrodestra, il piano per governare il Paese frutto del compromesso fra i tre partiti della coalizione, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

Il ponte sullo Stretto nel programma del centrodestra

Nell’accordo “Per l’Italia” messo a punto dalle forze di centrodestra, e che si compone di 15 punti, il ponte sullo Stretto compare nel paragrafo “Infrastrutture strategiche e utilizzo efficiente delle risorse europee“. Qui nello specifico l’intesa programmatica della coalizione dei partiti di Meloni, Salvini e Berlusconi recita: “Rendere l’Italia competitiva con gli altri Stati europei attraverso l’ammodernamento della rete infrastrutturale e la realizzazione delle grandi opere. Potenziamento della rete dell’alta velocità per collegare tutto il territorio nazionale dal Nord alla Sicilia, realizzando il ponte sullo Stretto”.

Salvini: “Si può fare, a spese di privati”

Dunque solo un accenno all’intenzione di realizzare il ponte sullo Stretto, senza alcun riferimento a coperture finanziare e tempistiche. Mentre sul programma si è preferito rimanere sul generico, qualche giorno fa il leader della Lega Salvini, in merito a dove prendere i soldi per la realizzazione dell’opera (per la quale non si possono utilizzare i fondi del Pnrr) ha affermato: “Si può fare, e il progetto prevede la copertura totale dei costi con investimenti privati“, definendo il ponte sullo Stretto “irrinunciabile” e “non rinviabile”.

A gennaio il Mit aveva avviato i lavori per lo studio di fattibilità

Chissà se, in caso di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni, il nuovo governo abbia intenzione o meno di ripartire dal lavoro sul progetto ponte sullo Stretto portato avanti negli ultimi mesi dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, diretto dal ministro Enrico Giovannini, che ha portato a gennaio 2022 ad avviare la procedura per la realizzazione dello studio di fattibilità tecnico-economica che dovrà prendere in esame la soluzione progettuale del “ponte aereo a più campate”.

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