Prezzi benzina: effetto guerra Iran, costi in forte aumento
Le quotazioni internazionali stanno continuando a salire
Era una delle preoccupazioni e puntualmente si è verificata. L’effetto della guerra tra Israele e Iran si è fatto sentire sui prezzi dei carburanti, in importante salita già da alcuni giorni in Italia. Le quotazioni internazionali stanno accelerando ed i costi ai distributori seguono la stessa via, con le medie nazionali ai massimi da aprile. E con anche l’allarme per l’ipotesi di tassazione UE.
I prezzi di venerdì 20 giugno
Dopo alcuni mesi, in cui si stavano raggiungendo alcuni minimi da un po’ di anni, ora i prezzi stanno salendo rapidamente, riportando la benzina ben oltre la soglia di 1,7 euro al litro ed il diesel sopra 1,6 €/l. Entrando nel dettaglio, sempre con l’elaborazione di Staffetta Quotidiana dai prezzi comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, oggi la verde ha una media nazionale di 1,727 euro/litro al self e di 1,866 euro al litro al servito.
Come dicevamo, i rialzi sono importanti anche per il gasolio, la cui quotazione odierna è di 1,634 €/l al self e 1,772 euro/litro al servito. Con prezzi di oltre 2 euro al litro al servito in autostrada. Chiudiamo parlando anche degli altri carburanti: il Gpl è a 0,798 euro/litro, il metano a 1,439 €/kg ed il Gnl a 1,258 euro al chilogrammo.
Le previsioni
Non ci sono buone notizie, nemmeno per i prossimi giorni. Nell’ultima settimana, la quotazione internazionale della benzina è aumentata dell’equivalente di sei centesimi al litro, quella del gasolio addirittura di dodici. Di conseguenza, è molto probabile (se non certo) che i prezzi continueranno a salire ai distributori italiani. La minaccia dell’Iran di chiusura dello Stretto di Hormuz, da cui transitano petrolio e gas liquido per una parte del mondo, rialza ulteriormente la tensione.
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