Rischia ritiro patente per eccesso di velocità e dichiara: “Al volante c’era mio nonno”
Il trentaseienne veronese ora è accusato di falso
Quante volte vi siete visti recapitare a casa una multa per eccesso di velocità, magari condita da un bel ritiro di patente, e subito avete pensato di dare la colpa a vostra nonna ormai prossima al regno dei cieli?
La “brillante” idea l’ha avuta anche un giovane veronese, dopo aver ricevuto una contravvenzione che, oltre al pagamento, richiedeva di denunciare chi si trovasse al volante della sua Porsche, immortalata a 192 km orari lungo l’autostrada A4, dove il limite era di 130.
Per non incorrere nel ritiro della patente, il trentaseienne veneto ha subito regalato al nonno – classe 1924 – l’ebrezza di sfrecciare sfiorando i 200 km a bordo della sua fantastica sportiva. Solo sulla carta però, perché nella realtà il tenero vecchietto vive in una casa di riposo a Vicenza e il giorno in cui l’autovelox ha rivelato l’infrazione era stato ricoverato in ospedale per alcuni problemi di salute.
Agli investigatori della polizia la versione del giovane – sottoscritta tramite invio di una raccomandata – era subito apparsa poco credibile ed erano scattati i consueti accertamenti. Non è stato difficile arrivare alla risposta che ci si aspettava, ovvero che alla guida del mezzo c’era in realtà il suo legittimo proprietario.
Oltre al pagamento dell’ammenda l’uomo è stato accusato di falso e ora ci penserà la procura di Brescia – nel cui territorio è accaduto il fatto – a decidere se portare o meno in aula lo scaltro “pilota”.
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