Green Pass, sciopero trasporti rischia di paralizzare l’Italia: blocco dei porti e proteste degli autotrasportatori
Si preannuncia un venerdì nero su più fronti
Con l’avvicinarsi di venerdì 15 ottobre, e dunque dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass per accedere a lavoro, si fa sempre più rovente il clima delle proteste, in particolar modo quello del settore dei trasporti, con portuali e autotrasportatori che si dichiarano pronti ad uno sciopero ad oltranza che potrebbe mettere in crisi l’intero Paese, come peraltro hanno avvertito nelle scorse ore associazioni e federazioni di categoria.
Il porto di Trieste il fronte più caldo
In caso di massiccia e diffusa adesione alle proteste si rischia la paralisi dei trasporti, che in poco tempo si tradurrebbe in scaffali vuoti nei supermercati, crisi dei carburanti e blocco delle attività industriali. La protesta più forte al momento è quella che arriva dai portuali di Trieste, che chiedono al governo la rimozione dell’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori, ai quali però sono pronte ad aggiungersi quelle di altre scali come quello di Genova e La Spezia. Ribadendo l’indisponibilità a cedere a qualsiasi compromesso sul Green Pass, i portuali sono dunque decisi a bloccare i porti a oltranza a partire da domani, con una adesione allo sciopero prevista fino al 40% dei lavoratori.
Lo sciopero degli autotrasportatori
Alle proteste dei portuali si aggiungono quelle degli autotrasportatori, dove oltre alla questione degli autisti sprovvisti di Green Pass c’è anche il problema dei tanti lavoratori stranieri che arrivano in Italia senza Certificato Verde, compresi quelli vaccinati con farmaci non riconosciuti per l’ottenimento del Green Pass, e che rischiano di doversi fermare al confine.
Il no ai tamponi gratis
Per il momento, mentre le ore le passano e la situazione rischia di sfuggire di mano, sembra essere caduto nel vuoto l’invito del Ministero dell’Interno a mettere a disposizione del lavoratori portuali senza Green Pass i tamponi gratuiti. Una proposta, quella dei test senza spesa, che non viene presa in considerazione dalla frangia più radicale della protesta che ha intenzione di muoversi minimamente dalla richiesta di abolizione del Certificato Verde per lavorare.
Seguici qui