Sergio Marchionne si ritira nel 2015, ecco i progetti su successione e fusione Fiat-Chrysler
Nuova sede a Torino, negli USA oppure persino in Sudamerica
Tempo di bilanci e di progetti anche per Sergio Marchionne. L’attuale amministratore delegato dei gruppi Fiat e Chrysler ha rilasciato delle importantissime dichiarazioni al Detroit Free Press in occasione delle prime aperture del Salone dell’auto, che in questi giorni ha iniziato a mostrare le sue installazioni ad operatori del settore e invitati speciali. Marchionne ha voluto affrontare i temi della sua successione, in quanto il progetto dell’imprenditore teatino è quello di ritirarsi non appena sarà possibile concludere completamente la fusione tra Fiat e Chrysler.
In questo momento Fiat detiene il 58,5% del pacchetto della casa americana, mentre il rimanente 41,5% è di proprietà della VEBA. L’ad ha voluto assicurare che da qui al 2015 non si muoverà dal suo posto, a meno di cataclismi. Entro quella data, infatti, si prevede che le trattative per l’acquisizione dell’ultima parte di Chrysler saranno ormai concluse. I dialoghi, tra l’altro, dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno. Una volta concluso questo progetto, sarà il momento per Marchionne di preparare il campo perché Fiat possa andare avanti anche senza lui alla guida, per cui si dovrà scegliere un successore, che sarà sicuramente interno alla compagnia torinese.
Sarà da affrontare anche la questione della sede del futuro gruppo Fiat-Chrysler, argomento che probabilmente piacerà poco a chi teme che la casa possa abbandonare l’Italia. Infatti Marchionne ha lasciato intendere che la futura sede potrà essere sia nel nostro Paese, sia ad Auburn Hill (attuale sede di Chrysler nel Michigan), che addirittura in un terzo luogo, che potrebbe addirittura essere in Sudamerica. In Brasile, ad esempio, Fiat può contare su un grandissimo giro d’affari. Marchionne avrebbe utilizzato una metafora per descrivere la situazione, nella quale Fiat che si allontana dall’Italia sarebbe equiparabile ad un genitore che lascia andare via il figlio perché viva la sua vita. L’attaccamento al proprio paese, secondo l’ad di Fiat, non andrebbe abbandonato mai, ma comunque ripensato. Questa dichiarazione, però, è destinata a suscitare numerose polemiche, già rinvigorite dall’intervista erroneamente riportata da Radio 24 qualche settimana fa.
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per me potrebbe ritirasrsi subito,
ai vertici mi piacerebbe il
Signor Montezemolo