Si ferma la produzione di Maserati e 500 elettrica: a Mirafiori cassa integrazione per oltre 2.000 dipendenti

Deciso lo stop dal 12 febbraio al 30 febbraio

Si ferma la produzione di Maserati e 500 elettrica: a Mirafiori cassa integrazione per oltre 2.000 dipendenti

Sono più di 2.000 i lavoratori dell’impianto di Mirafiori per i quali scatterà la cassa integrazione nei prossimi due mesi, per lo stop alla produzione dal 12 febbraio al 30 marzo. A essere lasciati a casa i 1.251 dipendenti che lavorano alla linea della Fiat 500 elettrica e i 1.009 in forza a Maserati.

I motivi dello stop produttivo

Il marchio del Tridente deve fare i conti con il rinvio della produzione del nuova berlina, al quale si aggiunge l’uscita di scena dei modelli Quattroporte e Ghibli, con la Levante che si avvicina anch’essa a fine ciclo vita. Anche i target produttivi fissati per la Fiat 500 elettrica, in particolare quelli legati alla sua commercializzazione sul mercato nordamericano, al momento non sono supportati dai risultati al punto che alla ripresa dei lavori lo stabilimento di Mirafiori dovrebbe passare da due a un solo turno di produzione. Ciò si traduce in circa 50.000 vetture rispetto alle 100.000 auspicate, un drastico ridimensionamento che addensa pesanti nubi sul futuro della fabbrica torinese di Stellantis che, a mezzo servizio, non è sostenibile.

L’allarme di Tavares sul futuro di Mirafiori e Pomigliano

L’avvio della cassa integrazione concretizza l’allarme che l’ad di Stellantis Carlos Tavares, mandando un messaggio al governo italiano, aveva lanciato qualche giorno fa affermando: “Senza incentivi, Mirafiori e Pomigliano sono a rischio“. Dichiarazioni che hanno aperto il dibattito pubblico, con il premier Giorgia Meloni che ha definito “bizzarre” le parole di Tavares su possibili aiuti statali al gruppo automobilistico, sottolineando che “gli incentivi di un governo non possono essere rivolti a un’azienda nello specifico”.

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