Siti Patrimonio dell’Unesco: i migliori itinerari in auto

Alla scoperta di Barumini: l'unico Sito Unesco della Sardegna

Un viaggio a più tappe tra mare e cielo alla scoperta di un mini continente
Siti Patrimonio dell’Unesco: i migliori itinerari in auto

La lista dei Siti Patrimoni dell’Umanità dell’Italia è piuttosto ricca: sono ben 54 i siti Unesco italici e tra loro si annoverano veri e propri miti della bellezza come il centro storico di Siena, la grandiosa Firenze, Pompei ed Ercolano, ma anche la pizza, le Dolomiti e numerosi siti archeologici.

Il nostro viaggio alla scoperta dei Siti Patrimonio dell’Unesco – e delle spettacolari strade che vi invitiamo a percorrere – parte da una Regione italiana molto ambita durante l’estate per le splendide spiagge, ma pressoché sconosciuta nel suo interno più selvaggio e meno turistico: la Sardegna.

Barumini: tra storia, archeologia e natura

L’isola della Sardegna ha, al momento, solo un sito Unesco: il Complesso Archeologico di Barumini, situato nell’omonimo paese della Marmilla (Regione storica sarda situata nella Provincia del Sud Sardegna). Il sito archeologico si chiama precisamente “Su Nuraxi” (pronuncia: ‘su nuràji‘) ed è una delle più belle e complete testimonianze architettoniche della Civiltà Nuragica: l’insediamento, molto complesso e vasto, si sviluppa attorno a un nuraghe quadrilobato e risale al XIV secolo a.C.; la struttura è stata abitata stabilmente fino al IV secolo a.C., per poi subire diverse distruzioni, ripristini (in epoca Cartaginese), occupazioni (in età Romana) e finire abbandonata.

A scavare l’imponente sito archeologico è stato l’archeologo Giovanni Lilliu, baruminese ma anche padre dell’archeologia sarda: i suoi scavi hanno gettato nuova luce sulla storia sarda e hanno confermato la continuità abitativa a Su Nuraxi fino al I secolo.

L’itinerario: alla scoperta del mare, del cielo e dei boschi

Sarebbe facile indicarvi come arrivare a Su Nuraxi partendo dal capoluogo di Regione della Sardegna, Cagliari, ma non lo faremo: vi proponiamo, invece, un mini tour alla scoperta dell’Isola attraverso alcune delle sue strade più belle come, ad esempio, l’Orientale Sarda. Sappiate fin da adesso che la Sardegna è spesso meta prediletta delle Case automobilistiche per testare i loro bolidi: merito (o demerito, a seconda del punto di vista) delle strade di vecchia concezione di cui è disseminata l’Isola. Strade che, in molti casi, sembrano vecchie mulattiere riattate, ma che regalano emozioni paesaggistiche mozzafiato. Quindi, prima di imbarcavi in questa avventura, fate un bel check-up alla vettura e soprattutto non dimenticate di rispettare il Codice della Strada.

Il nostro viaggio comincia dal porto in cui la maggior parte dei turisti automuniti approda: l’Isola Bianca di Olbia, la città del Nord Est Sardegna, capoluogo della Regione storica della Gallura e locomotiva economica nel Nord dell’Isola. Da Olbia vi muoverete verso Sud sulla SS 125 Orientale Sarda: è una strada che percorre tutta la costa Ovest dell’Isola: voi la percorrerete fino alla Baronia per poi virare verso l’interno e scoprire la misteriosa Barbargia. Poi torneremo sulla costa orientale, in Ogliastra, e alla fine nuova virata verso l’interno, passando per la Giara. Il nostro itinerario è lungo 364 km e dura molte ore: 6 ore e 19 minuti. Ecco perché lo abbiamo diviso in tappe: non vorrete privarvi di una vacanza in Sardegna? Certo che no!

Prima tappa: dall’Isola Bianca a Orosei

La prima tranche di questo viaggio inizia nel momento in cui sbarcate a Olbia, nel porto Isola Bianca. Se non avete fretta, potete optare per una colazione nel centro storico e una visita ai principali siti storici urbani come la Chiesa di San Simplicio (una basilica romana minore molto bella) e la Chiesa di San Paolo. Se avete voglia, invece, di mettervi direttamente in marcia, potrete imboccare l’Orientale Sarda direttamente dall’uscita da porto prendendo il tunnel.

Tra Olbia e Orosei ci sono circa 89 km di distanza e diversi paesi: Murta Maria (frazione di Olbia), Porto San Paolo, San Teodoro, Budoni, Posada e Siniscola. Inutile dire quante spiagge meravigliose potete trovare su questa direttrice stradale: Marina Maria (Murta Maria, Olbia), Li Cuncheddi e Capo Ceraso (Murta Maria, Olbia), l’imbarco per l’Isola di Tavolara (Porto San Paolo), Porto Taverna (Porto San Paolo), Capo Coda Cavallo (San Teodoro), Lu Impostu e Cala Brandinchi (San Teodoro), La Cinta (San Teodoro), Li Cucutti e li Salineddi (Budoni), Tiriarzu (Posada), La Caletta e Santa Lucia (Siniscola), Berchida (Siniscola), Cala Ginepro e Cala Liberotto (Orosei). Questo è solo un elenco di massima: le spiagge e le calette sono molte di più e spesso poco conosciute.

Durante questo viaggio potete scegliere di visitare le spiagge, ma anche i paesi che su queste meravigliose opere della Natura basano gran parte della loro economia. L’Isola di Tavolara è un’area marina protetta ed è sede di un famoso festival nazionale del cinema (Una notte in Italia) che si svolge ogni mese di luglio; Porto San Paolo è un paese molto accogliente dove il buon cibo e la serenità dominano; San Teodoro è un paesino molto animato durante l’estate grazie alle sue numerose discoteche e il suo mercatino notturno, d’inverno – invece – è un piacevole angolo di Bassa Gallura; lo stesso dicasi di Budoni, meta prediletta dei tedeschi e dei francesi.

Da Posada in poi non siamo più in Gallura, ma in Baronia: altra terra, altri spettacolari paesaggi. Posada merita una visita approfondita poiché il suo centro storico è letteralmente abbarbicato sopra un “cucuzzolo”: in cima c’è il Castello della Fava, con la sua bellezza e le sue leggende. Siniscola può offrire numerosi siti archeologici da visitare; Orosei è una perla quasi sconosciuta al turismo di massa, ma riserva sorprese culturali e gastronomiche notevoli.

Seconda curva a destra, questo è il cammino

Una volta apprezzata la Baronia, lasciate Orosei e dirigetevi verso Irgoli: il vostro obiettivo è raggiungere l’unico tratto di strada a quattro corsie che vi facciamo fare, quello che vi porterà nel cuore della Barbagia. Da Orosei dovete prendere la SS 129 e superare il Fiume Cedrino entrando così nella Sp 25: percorretela passando i paesi di Onifai, Irgoli e Loculi finché non trovate l’ingresso alla SS 131 DCN.

La quattro corsie (tranquilli: in Sardegna non ci sono caselli autostradali) dovrà essere percorsa fino a Nuoro, la città che ha dato i natali alla premio Nobel per la Letteratura Grazia Deledda. Se avete piacere, potete fermarvi in città: merita una passeggiata; altrimenti subito dopo essere usciti dalla quattro corsie prendete la SS 389 Var fino a Mamoiada: uscite e passate per questo paese, patria dei Mamuthones, e arrivate ad Orgosolo, il paese dei Murales. Mentre vi muovete nei tornanti sardi, guardate verso Est: quelle cime meravigliose sono il Supramonte.

Lasciato Orgosolo, prendete la Sp 48 e dirigetevi verso Pratobello (direzione Fonni-Lanusei sulla Sp 2 bis), dove riprenderete la SS 389 Var: percorretela fino all’uscita per Talana (attenzione: è un incrocio a raso, perciò non correte perché rischiate di saltarlo) dove girerete per imboccare una stradina secondaria, tutta tornanti e paesaggi mozzafiato, che vi porterà nei paesi di Talana e Urzulei per ricongiungervi all’Orientale Sarda in Ogliastra. Godetevi la vista, raggiungete Baunei e fermatevi nella sua frazione Santa Maria Navarrese: località turistica molto rinomata e dotata di porto turistico.

Rotta verso Sud

Dopo un tuffo in mare o un selfie al Castello di Medusa, riaccendete i motori: bisogna andare a Sud. Riprendete l’Orientale Sarda e attraversate Tortolì, Bari Sardo, Tertenia fino a uscire all’incrocio (sempre a raso) per Perdasdefogu, paese sede di un famoso Poligono Militare. Attraversate Perdasdefogu e proseguite sulla Sp 13, evitate di entrare a Escalaplano (a meno che non lo desideriate) e proseguite sulla Sp 10, attraversate Orroli, Nurri, Taccu ed entrate nella SS 198 “Di Seui e Lanusei” in direzione Isili e SS 128: quest’ultima è la strada che dovete raggiungere.

Una volta sulla SS 128, dopo qualche chilometro, troverete le indicazioni per Barumini: seguitele, imboccate la Sp 9, passate sia Escolca che Gergei (benvenuti nella Giara!) e continuate sulla Sp 5.

Una volta Sp 5, pochi chilometri vi stanziano dal paese di Barumini (che attraverserete) e il complesso archeologico di Su Nuraxi: buona visita.

Consigli utili

  • In Sardegna la segnaletica è spesso insufficiente, perciò non correte: rischiate di saltare incroci e deviazioni;
  • Poiché la segnaletica è insufficiente (a volte nemmeno c’è), cercate di memorizzare il percorso usando lo Street View di Google Maps;
  • In alcuni punti può non esserci campo: non disperate e memorizzate il percorso;
  • Se la memoria fotografica non è il vostro forte, tenete una cartina cartacea aggiornata nel cruscotto: potrebbe risultarvi utile;
  • Chiedete eventualmente consigli ai residenti e/o agli uffici turistici del posto: potrebbero darvi delle dritte importantissime (anche sulle cose da visitare e su dove mangiare);
  • Ricordate che la distanza, in Sardegna, assume una concezione nettamente diversa rispetto allo Stivale: tra un paese e l’altro i chilometri possono essere tanti perciò attenzione al livello del serbatoio;
  • Nelle strade panoramiche non è difficile trovare spiazzi dove fermare l’auto (o la moto) e scattare fotografie: approfittatene;
  • La Sardegna produce degli ottimi vini: non siate timidi e assaggiate!
  • Se un sardo vuole offrirvi qualcosa, accettate con entusiasmo: è considerato scortese rifiutare;
  • A livello culinario, la Sardegna viene “venduta” in modo binario: formaggio e porcetto. In realtà, la cucina sarda offre tante altre cose altrettanto caratteristiche. Il pane carasau è un must irrinunciabile, ma anche su pistoccu; consigliamo anche la fregola e gli inimitabili gnocchetti (che cambiano da Nord a Sud) che possono essere conditi con il pomodoro, con la salsiccia, con il ragù o semplicemente con un ottimo olio extravergine d’oliva e il mitico pecorino. A Olbia il piatto “tipico” è la cozza (qualche olbiese vi consiglierebbe a ragione anche il panino ai polpi); in Gallura il top è la zuppa gallurese (la ricetta cambia da paese a paese, da famiglia a famiglia). Insomma, il consiglio è di non fermarvi al porcetto;
  • Se siete vegetariani, la cucina sarda offre abbastanza: i ravioli di formaggio o ricotta sono veramente ottimi, provateli. Una menzione a parte per i formaggi, che in Sardegna sono un vanto: oltre al famosissimo pecorino, consigliamo il caprino e la cosiddetta “peretta”. Se amate il miele, non potete non comprarne un vasetto;
  • Se siete vegani sarà difficile, ma non disperate: qualche alternativa si può trovare. Tra i prodotti da portare a casa, meritano attenzione le conserve (cardi, funghi, pomodori secchi, etc), l’olio extra vergine d’oliva, le confetture (attenzione che non ci sia il miele), la saba e il riso.

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