Stellantis, Elkann: “Dazi Usa e regole Ue mettono a rischio l’industria dell’auto” [VIDEO]

Le preoccupazioni di Elkann sul futuro del settore espresse all'assemblea degli azionisti del Gruppo

Stellantis, Elkann: “Dazi Usa e regole Ue mettono a rischio l’industria dell’auto” [VIDEO]

Il presidente di Stellantis John Elkann ha espresso la sua preoccupazione per il futuro dell’industria automobilistica, messa a rischio, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, dalla “estrema pressione” esercitata dai dazi voluti da Donald Trump e dalle normative europee sulle emissioni.

In Europa Percorso irrealistico di elettrificazione

In occasione del suo intervento all’assemblea degli azionisti del Gruppo Stellantis, Elkann ha delineato una situazione particolarmente critica per il comparto dell’auto occidentale: “In Europa – ha detto il presidente di Stellantis – le normative sulle emissioni di CO2 hanno imposto un percorso irrealistico di elettrificazione, disconnesso dalla realtà del mercato. Infatti, i governi europei hanno ritirato, a volte bruscamente, gli incentivi all’acquisto e l’infrastruttura di ricarica rimane inadeguata. Di conseguenza, i consumatori tardano a passare ai veicoli elettrici”.

I dazi Usa e il mercato cinese in espansione

Se nel Vecchio Continente sono le regolamentazioni Ue sulla transizione energetica a impattare sull’industria dell’auto, guardando agli Stati Uniti Elkann si dice preoccupato per le politiche protezionistiche di Washington. Una “doppia tagliola” che mette in serio pericolo il settore dell’auto occidentale, che fa i conti con una concorrenza cinese sempre più feroce: “Con l’attuale percorso di tariffe dolorose e regolamenti troppo rigidi, l’industria automobilistica americana e quella europea sono a rischio”, ha detto il presidente di Stellantis aggiungendo: “La Cina, invece è su un’altra traiettoria. Quest’anno, per la prima volta, il mercato automobilistico cinese sarà più grande di quello americano ed europeo messi insieme”. “Sarebbe una tragedia, – ha proseguito Elkann – perché il settore è fonte di posti di lavoro, innovazione e comunità forti. Ma non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l’Europa intraprendono le azioni urgenti e necessarie per promuovere una transizione ordinata”.

La flessione nel 2024 e l’uscita di Tavares

Nel corso dell’assemblea, che ha approvato il bilancio 2024 chiuso con profitti a 5,5 miliardi in euro (in calo del 70%), Elkann ha ammesso che l’ultimo anno non è andato bene: “Il 2024 non è stato un buon anno per Stellantis. I motivi sono stati in parte di nostra competenza, il che ha reso il risultato ancora più deludente”. Poi Elkann è tornato a parlare dell’uscita dell’ex amministratore delegato Tavares: “Il disallineamento tra il Consiglio di amministrazione e il nostro Ceo Carlos Tavares ha portato quest’ultimo a lasciare l’azienda all’inizio di dicembre del 2024. Da allora, il Comitato esecutivo ad interim, che il Consiglio mi ha chiesto di presiedere, ha lavorato con tutti i nostri team nella gestione quotidiana dell’azienda. Sono state intraprese azioni importanti e decisive per garantire che Stellantis sia nella posizione più forte possibile quando verrà nominato il nostro nuovo Ceo”.

Il nuovo CEO entro fine giugno

A proposito di Tavares nel corso dell’assembla è stata approvata anche la controversa remunerazione dell’ex CEO del Gruppo, mentre sulla nomina del nuovo CEO Elkann ha ribadito: “La nomina è prevista entro la prima metà del 2025”, senza fornire ulteriori dettagli in merito alla corsa che, secondo le ultime indiscrezioni di stampa, vedrebbe in lizza cinque candidati: gli “interni” Antonio Filosa e Maxime Picat, e tre manager provenienti dall’esterno.

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