Stellantis Heritage rende omaggio al 75° anniversario di Abarth con dodici auto storiche e iconiche [FOTO]

Stellantis Heritage rende omaggio al 75° anniversario di Abarth con una doppia celebrazione: una mostra temporanea all’Heritage Hub e il lancio del progetto “Abarth Classiche 1300 OT”

Stellantis Heritage rende omaggio al 75° anniversario di Abarth con una doppia celebrazione: una mostra temporanea all’Heritage Hub e il lancio del progetto “Abarth Classiche 1300 OT” L’esposizione temporanea, situata all’ingresso dell’Heritage Hub, presenta 12 vetture Abarth storiche, provenienti da collezioni private e dalla collezione Stellantis. Tra queste, spiccano la prima 500 elaborata da Carlo Abarth e l’Abarth 695 75° Anniversario, limitata a 1.368 esemplari.

Il dipartimento Heritage di Stellantis (Alfa Romeo, FIAT, Lancia, Abarth) annuncia la serie limitata Abarth Classiche 1300 OT. Basata sul progetto Abarth Classiche 1000 SP, questa nuova creazione sarà prodotta in soli cinque esemplari, con carrozzeria in fibra di carbonio e il “periscopio” storico reinterpretato modernamente. Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage, sottolinea l’importanza dei valori fondanti di Abarth: prestazioni elevate, cura artigianale e innovazione tecnica. Questi principi guidano sia le vetture storiche che i nuovi progetti, dimostrando come l’eredità di Carlo Abarth continui a ispirare il futuro del marchio. Ogni vettura Abarth ha una storia unica, ricca di aneddoti e curiosità. La mostra e il nuovo progetto Abarth Classiche 1300 OT sono un tributo alle generazioni di appassionati che associano il marchio Abarth a velocità, stile e adrenalina, mantenendo vivo il motto di Carlo Abarth: “la domenica in pista e il lunedì in ufficio”.

Le dodici Abarth protagoniste della mostra temporanea all’Heritage Hub

Fiat Abarth 595 SS (1957)
La storia delle bicilindriche Abarth ebbe inizio nel novembre 1957, al Salone dell’Auto di Torino, pochi mesi dopo il lancio della Fiat Nuova 500. Carlo Abarth, che già da qualche anno elaborava con successo le vetture su base Fiat 600, riteneva stimolante estendere la sua gamma di “derivazione” a modelli con un prezzo più accessibile per il grande pubblico e la nuova utilitaria Fiat poteva essere un buon trampolino di lancio. Nel febbraio del 1964, viene presentata la “595 SS”, con potenza aumentata a 32 CV. La maggiore potenza viene ottenuta mediante un carburatore Solex 34 PBIC, accoppiato ad uno speciale collettore di aspirazione in lega leggera, il coperchio filtro aria e il relativo tubo di mandata. Esteticamente, le differenze consistono nell’aggiunta della scritta SS sui cofani anteriore e posteriore e la scritta in corsivo minuscolo per esteso “esse esse” sul cruscotto. Dal febbraio 1964 cominciano ad essere disponibili anche molti accessori per personalizzare la piccola Abarth, tra i quali diversi rapporti al ponte, il cruscotto a quattro strumenti Jaeger in alluminio verniciato nero, i cerchi in lega di magnesio Campagnolo, uno stupendo volante sportivo a tre razze in alluminio lucidato con corona in legno e pulsante clacson con lo scudetto. La storia delle Fiat Abarth 595/695 prosegue parallelamente all’evoluzione della vettura da cui derivano, passando dalla F (1965) alla L (1968) per concludersi nel 1971.

Fiat Abarth 595 SS (1957)

Fiat 500 Record Monza (1958)
L’Abarth “Record” del 1958 è stata la prima Fiat 500 messa a punto e modificata da Abarth per dimostrarne il potenziale e l’affidabilità. Per migliorare le sue performance, Abarth elaborò il motore con piccoli accorgimenti e la alleggerì, riuscendo a spremere quasi 26 cavalli dal motore a due cilindri. Così equipaggiata, la prima 500 con elaborazione Abarth superò la velocità di 120 km orari e resistette per 168 ore (cioè 24 ore al giorno, per sette giorni di fila) a Monza, conquistando un record dopo l’altro.

fiat 500 record monza

Fiat Abarth 850 TC Nurburgring (1961)
La Fiat Abarth 850 TC (Turismo Competizione) si configurava come una piccola sportiva, perfetta tanto nell’uso quotidiano quanto nelle gare su circuito; possiamo considerarla come una delle più fortunate trasformazioni nella carriera di Carlo Abarth. Presentata nel febbraio 1961, la 850 TC riprendeva lo schema meccanico della Fiat 600 D, a cui vennero maggiorati l’alesaggio e la corsa; la cilindrata crebbe così fino a 847 cm3. L’albero a camme più performante, il carburatore Solex da 32, così come un nuovo filtro dell’aria, un albero motore diverso e uno scarico pensato per l’impiego sportivo, consentirono di raggiungere i 52 cavalli a 5800 giri/minuto. Tutto ciò permetteva alla 850 TC di toccare i 140 km/h di velocità massima e si rese perciò necessaria l’adozione di un nuovo impianto frenante, con i dischi al posto dei tamburi sulle ruote anteriori. A fronte di un così marcato carattere agonistico, all’interno, l’Abarth 850 TC si caratterizzava per l’elegante strumentazione firmata Jaeger e per il volante sportivo, a tre razze in alluminio. La 850 TC costava 850.000 lire e per la prima volta viene offerta la garanzia sulla vettura. A novembre 1961 viene presentata la Abarth 850 TC Nürburgring, che monta di serie la strumentazione a ferro di cavallo, volante sportivo e scritte distintive.

Fiat Abarth 850 TC Nurburgring (1961)

Fiat Abarth 1000 SP (1966)
Al progetto di questa automobile viene assegnato il codice SE04, mentre come nome commerciale verrà conosciuta come 1000 SP (Sport Prototipo). Doveva essere prodotta in almeno 50 esemplari così da essere omologata nella categoria Sport Gruppo 6 e destinata ai piloti privati. La meccanica è derivata dal monoblocco della Fiat 600, con il collaudato bialbero di 982 cm³, per un duplice motivo: da un lato si manteneva la parentela con la Casa di Torino e dall’altro tale propulsore garantiva una marcata affidabilità. Il rapporto di compressione è di 10,5:1, l’alimentazione è affidata a due carburatori doppio corpo Weber 40 DCOE2 per una potenza totale di 105 CV. Con un peso di soli 480 kg, la velocità massima è di oltre 220 km/h. Il cambio è a quattro marce. Il frontale del mezzo viene particolarmente affilato per consentire un buon afflusso di aria attraverso le aperture che conducono ai radiatori dell’acqua. La carrozzeria è in vetroresina per alleggerire il peso complessivo.

FiatAbarth1000SP

Fiat Formula Italia (1972)
La “Formula Italia” o SE 025, nasce nel 1971 come vettura scuola per i giovani piloti dell’automobilismo italiano. Il propulsore di origine Fiat 1600 cc della 124 Sport Coupé, accoppiato al cambio manuale della Lancia Fulvia coupé HF 1.6 e con due carburatori doppio-corpo Weber 40 arriva ad erogare 115 cv a 6500 giri. La vettura viene presentata il 26 ottobre 1971, insieme al campionato promosso dalla Commissione Sportiva Automobilistica Italiana. I cerchi anteriori sono in lega a quattro razze appartenenti alla 124 Spider Abarth mentre i posteriori sono invece quelli della Fiat Dino da 14”. Sono invece specificatamente progettati per le competizioni il telaio in tubi di acciaio e la carrozzeria in poliestere PRFV autoestinguente.  Il peso complessivo è di circa 450 kg e la velocità massima supera i 200 km orari. La Formula Italia ha un ottimo successo commerciale e sportivo: ne vengono prodotte alcune decine di esemplari nel 1972, che danno vita al campionato monomarca articolato su sei gare.

Fiat Formula Italia (1972)

Fiat Abarth 124 Rally (1972)
Presentata al Salone di Torino del 1972 con un motore 1.800 cm³ di cilindrata, arriva la nuova versione della 124 Sport Spider, denominata Abarth Rally. Pochi fronzoli nell’abitacolo che perde la console sul tunnel centrale, il cassettino sul cruscotto ed i rivestimenti in legno a favore dell’alluminio; semplificati i pannelli porta e molto belli i sedili anatomici (optional ma onnipresenti) e il volante a tre razze rivestito in pelle. Una “scena” del tutto giustificata: il motore, modificato tramite l’adozione di due carburatori Weber da 44 mm, sviluppa 128 CV anziché 114, sufficienti per prestazioni già di sicura soddisfazione ed oltretutto facilmente aumentabili grazie all’ottima risposta alle elaborazioni fornita da questa pregevole unità. Ad ogni buon conto, il differenziale, a richiesta, può divenire autobloccante e gli interventi sul telaio sono decisivi per la gestione della potenza. Le sospensioni anteriori sono modificate e su quelle posteriori si opera una vera e propria rivoluzione: il ponte rigido lascia il posto ad un sistema a ruote indipendenti con montanti di tipo Mc Pherson e bracci trasversali infulcrati a centro vettura con barra antirollio registrabile. Non si fece fatica invece a vendere i 1.013 esemplari prodotti anche con una gamma colori ridotta a sole tre tinte: rosso, azzurro e bianco. L’auto era molto veloce: oltre 190 km/h e 8 secondi circa nello 0-100 km/h.

Fiat Abarth 124 Rally (1972)

Autobianchi A112 Abarth 58 HP (1972)
La A112 nacque nel 1969, appena dopo l’acquisizione totale dell’Autobianchi di Desio da parte della Fiat e viene realizzata per più di 17 anni, in ben sette serie diverse. Presentata al Salone di Torino del 15 settembre 1971 con la denominazione di Autobianchi A112 Abarth 58 HP, come la potenza che esprimeva il suo motore: 4 cilindri in linea di 982 cm³ per 58 CV DIN a 6600 giri/min alimentato da un carburatore doppio corpo verticale Weber 32 DMTR. La velocità massima della 58 HP è di 150 km/h, circa 10 km/h in più della versione base e accelera da 0-100 km/h in poco più di 12 secondi. Il prezzo al lancio è di 1.325.000 lire. Dal punto di vista stilistico si distingue dalla versione “non Abarth” per il cofano nero opaco così come la fascia sottoporta, i passaruota e la parte bassa del posteriore, lo stemma esagonale con lo Scorpione affiancato a quello dell’Autobianchi sulla fiancata in prossimità del giro-porta e per la calandra originalissima, con due prese d’aria rotonde che assomigliano a due faretti. La colorazione è Rosso Corsa anche se alcuni rari esemplari ebbero livree Salmone e Visone senza elementi neri. Al Salone di Ginevra del marzo 1973 debutta la nuova gamma A112, nella quale non può mancare la versione sportiva che sarà conosciuta come A112 Abarth 58 HP 2^ Serie mentre all’inizio del 1975 Abarth presenta l’Autobianchi A112 Abarth 70 HP (3^ serie).

Autobianchi A112 Abarth 58 HP (1972)

Fiat Abarth 131 Rally (1976)
La Fiat 131 Abarth stradale viene presentata al Salone di Ginevra del 1976, che si tiene nei primi giorni di marzo. Il design e la realizzazione della carrozzeria vengono affidati al Centro Stile Bertone dove, attraverso l’uso di vetroresina e alluminio, nasce una vettura alleggerita con l’aspetto ispirato alla Fiat 131 Mirafiori nella versione a due porte. Per diminuire il peso della scocca, la 131 Abarth Rally ha cofani e parafanghi in resina e portiere in alluminio. Vengono poi aggiunti passaruota maggiorati e ampi spoiler per garantire la necessaria deportanza.  Il motore che spinge la vettura – predisposto dai tecnici dell’Abarth – è un inedito quattro cilindri in linea di 1.995 cm3 con testata in lega leggera, doppio albero a camme, 16 valvole e iniezione meccanica Kugelfischer nella versione “Corsa”. La versione stradale, con carburatore doppio corpo Weber, eroga 140 cavalli, ma quelle da corsa a iniezione raggiungono i 225 CV, successivamente portati a 245. Cambio a cinque marce a innesti frontali anche per le 131 Abarth stradali e differenziale autobloccante ZF (solo sulle Corsa) trasmettono la potenza alle gomme Pirelli P7 ribassate. Costruita tra il 1976 e il 1978 in 400 esemplari, numero minimo per garantire l’omologazione della versione Corsa nel Gruppo 4 secondo i regolamenti FIA, la Fiat 131 Abarth Rally Gr.4 si impone rapidamente nelle competizioni di tutto il mondo.

Fiat Abarth 131 Rally (1976)

Abarth Formula 4 (2014)
Abarth tiene fede alla sua storica vocazione di trampolino di lancio per i talenti del Motorsport, prendendo parte da protagonista al Campionato Italiano Formula 4, la nuova serie voluta dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobilismo) per permettere ai piloti più giovani di fare esperienza su una monoposto e intraprendere la carriera professionistica nel mondo dell’automobilismo sportivo. La Formula 4 offre, infatti, ai giovani piloti la possibilità di salire su una vera monoposto già all’età di 15 anni e di misurarsi in questa categoria con altri piloti in condizioni di assoluta parità tecnica, garantita, ad esempio, dalla sigillatura e dalla rotazione dei motori tra le vetture partecipanti. A dimostrazione della vocazione formativa del programma, i giovani piloti saranno seguiti sui campi di gara da tutor, che insegneranno loro i segreti della guida sportiva pilotaggio seguendoli corsa dopo corsa in questo percorso verso il professionismo. Il regolamento del Campionato Italiano Formula 4 prevede tre gare per ciascuno degli otto appuntamenti che si svolgeranno in circuiti molto tecnici, non solo italiani.

Abarth Formula 4 (2014)

Abarth 124 Rally (2016)
Presentata per la prima volta nel marzo 2016 al Salone di Ginevra e successivamente in occasione della 100esima Targa Florio, l’Abarth 124 Rally fa il suo esordio sul palcoscenico del Mondiale Rally in occasione del Rally d’Italia-Sardegna. Si tratta di un concentrato di pura tecnologia e prestazioni, nato dall’esperienza della Squadra Corse Abarth per riportare lo Scorpione sui tracciati da rally più gloriosi e impegnativi, dalle prove speciali dove l’asfalto è più rovente a quelle rese insidiose dal ghiaccio più scivoloso. A oltre 40 anni dalla sua ultima gara ufficiale, il Rally di Montecarlo del 1976, l’Abarth 124 rally torna con la stessa filosofia: collaudare in condizioni estreme le soluzioni tecniche delle vetture stradali e garantire a tutti i clienti Abarth l’eccellenza delle prestazioni e la massima affidabilità. È dedicata a tutti coloro che condividono con il brand il senso della sfida e i valori del mondo racing. Sotto il cofano si nasconde il motore 1750 cm³ bialbero turbo a iniezione diretta. Grazie alle diverse mappature selezionabili, garantisce una potenza fino a 300 CV a 6500 giri e un’ottimale curva di coppia, elemento fondamentale per permettere al pilota il bilanciamento con sterzo e acceleratore in sovrasterzo.

Abarth 695 Rivale (2017)
Dall’incontro tra Abarth e Riva nasce Abarth 695 Rivale, la serie speciale e limitata, che unisce la tradizione e l’innovazione di due grandi firme dell’industria manifatturiera italiana. Abarth 695 Rivale sa distinguersi come nessun’altra auto. La targhetta identificativa della serie limitata e personalizzabile a richiesta, fissata con le stesse viti utilizzate nella costruzione degli yacht Riva, è uno dei tanti elementi che ne confermano la sua doppia natura, elegante e sportiva. Due miti senza tempo che condividono epoche di record internazionali e prestigiose vittorie. Carlo Abarth e Carlo Riva, le leggende dell’asfalto e del mare, l’evoluzione naturale di due percorsi paralleli da cui nasce un modello che punta su fattori irrinunciabili, quali tradizione, eleganza e innovazione. Quando Abarth incontra Riva il risultato è un connubio perfetto e armonico di raffinatezza e prestazioni. Una serie speciale e limitata che segue la rotta dell’estetica. 175 modelli in versione cabrio e 175 in versione hatchback con tettuccio in vetro nero.

Abarth 695 Rivale (2017)

Abarth Classiche 1000 SP (2021)
Nel 2021 Abarth Classiche ha deciso di fare rinascere la storica Abarth 1000 SP creando cinque esemplari di 1000 SP con le caratteristiche tecniche e meccaniche che avrebbe dovuto avere fin dalla prima progettazione del 2009 e che ritroviamo oggi sulla Alfa Romeo 4C. La carrozzeria della Abarth Classiche 1000 SP è completamente in carbonio e presenta il design originale del 2009.  Il corpo vettura sinuoso – con le superfici morbide dei parafanghi che evidenziano la posizione delle ruote – riprende lo schema della spider a motore centrale. Le geometrie del posteriore della Abarth Classiche 1000 SP sottolineano un’armonia perfetta tra i gruppi ottici e gli scarichi. La livrea è principalmente rossa e su tutto il corpo vettura compaiono le caratteristiche prese d’aria, dal cofano anteriore fino agli slot di raffreddamento su quello posteriore. Anche la fanaleria rispetta lo schema minimalista della 1000 SP storica, con proiettori puntiformi sul muso e una sola coppia di fanali posteriori rotondi a sottolineare la notevole larghezza dell’auto dalla vista posteriore.

Abarth Classiche 1000 SP (2021)

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