Stellantis, Montezemolo: “Avevo ragione a dire che l’auto italiana non esisteva più. Tavares? Utile solo agli azionisti”
Il pensiero dell'ex presidente della Ferrari sull'attuale momento di Stellantis
Parlando della complicata situazione che sta attraversando Stellantis, Luca Cordero di Montezemolo, manager di lungo corso nell’automotive e, tra gli altri, ex presidente di Fiat, Ferrari e Maserati, ha espresso il proprio pensiero in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale non ha nascosto un sentimento di malinconia e tristezza per quanto sta accadendo.
“Nel 2022 – ricorda Montezemolo – fui il primo a dire che l’auto italiana non esisteva più, a parte la Ferrari, e come risposta ottenni solo un silenzio assordante da parte di sindacati, governo e opposizione. Lo stesso accadde quando mi domandai per quale motivo, durante il governo Conte 2, fosse stato concesso a FCA un prestito di 6,3 miliardi di euro poco prima della fusione con Peugeot, con obblighi ben precisi poi completamente disattesi. Quei soldi, che lo Stato aveva stanziato per tutelare i posti di lavoro, vennero invece usati per distribuire 5 miliardi di dividendi agli azionisti”.
Le responsabilità di John Elkann sull’operato di Tavares
Analizzando l’attuale situazione di Stellantis, Montezemolo si pone poi alcune domande alle quali fatica a trovare una risposta razionale: “Perché John Elkann non si è opposto a Carlos Tavares, l’ex amministratore delegato di Stellantis, quando decise di far produrre la Fiat 600 in Polonia? Una decisione presa mentre Mirafiori, come adesso, era ferma, con gli operai in cassa integrazione”. L’ex presidente della Ferrari rimarca poi che “i fornitori italiani sono stati invitati, con una lettera, a investire in Marocco, elogiando i vantaggi offerti da quel Paese all’industria automobilistica. Eppure tutti sanno che l’Italia è riconosciuta come uno dei principali produttori di componentistica per veicoli”.
“Tavares ha fatto guadagnare i soci”
Sul rifiuto di Elkann di riferire in Parlamento, Montezemolo si è detto deluso “considerando che è stata proprio la politica a concedere così tanto al gruppo”. Su quanto fatto da Tavares alla guida del gruppo: “L’ex CEO ha garantito agli azionisti, cioè alla famiglia Agnelli-Elkann, oltre 23 miliardi di euro di profitti in quattro anni, limitandosi a perseguire ciò che era utile a loro e non all’Italia. Per questo il manager portoghese non andava contraddetto, ma addirittura premiato”.
L’analisi del momento Stellantis fatta da Montezemolo si chiude con una domanda che richiama alla responsabilità la famiglia Elkann: “Perché Elkann non ha mai assunto davvero il ruolo di leader, occupandosi quotidianamente della governance aziendale e lasciando invece mano libera a Tavares?”.
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