Stop alla vendita di auto a benzina o diesel dal 2035: c’è l’accordo Ue, passa la linea dura

Il Consiglio dei ministri dell'Ambiente sposa la proposta del Parlamento

Stop alla vendita di auto a benzina o diesel dal 2035: c’è l’accordo Ue, passa la linea dura

Nella notte è stato trovato l’accordo da parte del Consiglio dei ministri dell’Ambiente dei Paesi Ue sul maxi provvedimento sul clima che prevede tra le altre cose il taglio del 100% delle emissioni di CO2 entro il 2035 per auto e furgoni nuovi.

Così, in linea con quanto proposto dal Parlamento Ue, il Consiglio si è espresso totalmente a favore del divieto di vendita dal 2035 di veicoli alimentatati da motori a benzina e a diesel.

Nel 2026 valutazione sui progressi di tecnologia e impatto sociale della transizione

Nessun ripensamento o revisione dunque, ma anzi un ulteriore passo avanti nell’iter per introdurre il bando delle vetture endotermiche dal mercato europeo. Il Consiglio dei ministri dell’Ambiente europei ha poi fissato al 2026 la verifica dello stato delle cose, sia sotto il profilo tecnologico che sociale, per valutare la situazione relativa all’impatto della transizione riservandosi la possibilità di tenere in considerazione alimentazione alternative (anche all’elettrico) come biofuel e ibride.

Stop a ogni tipo di incentivo dal 2030

Oltre che sullo stop totale a nuove auto a benzina e diesel entro il 2035, il Consiglio Ue, che ha adottato “orientamenti generali su importanti proposte legislative nel pacchetto Fit for 55”, ha trovato anche l’intesa sul termine del 2030 per l’abolizione definitiva di meccanismi di incentivi normativi per i veicoli elettrici e a basse emissioni.

Ritoccati verso l’alto gli obiettivi intermedi al 2030 sulle emissioni

Rispetto alla misura prevista dal pacchetto Fit for 55 presentato dalla Commissione europea a luglio 2021, nella road map che conduce al taglio del 100% delle emissioni di C02 entro il 2035, il Consiglio Ue ha aumentato i target intermedi (entro il 2030) di riduzione delle emissioni di C02 di auto nuove, portandoli al 55%, e di nuovi furgoni, saliti al 50%. Il comunicato diffuso dalla presidenza francese del Consiglio Ue, spiega poi che “la relativa revisione dell’implementazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi garantirà la possibilità ai conducenti di ricaricare i propri veicoli negli Stati membri”.

Una volta che sono state definite le posizioni degli Paesi membri nel Consiglio Ue, ora partirà la fase negoziale col Parlamento europeo rivolta a trovare l’accordo sui testi legislativi definitivi.

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