Superrib Open 27: la prova del gommone da 425 CV da Trogir [VIDEO]
Maurizio Bulleri sul nuovo modello del cantiere croato
Se scegliete un gommone, mettendo in cima alla lista delle sue qualità la bellezza, forse pensate di tenerlo nel vostro garage e di mostrarlo agli amici. Se lo scegliete considerando solo la comodità, forse pensate di tenerlo sempre ormeggiato in porto. Ma se invece pensate di acquistare un gommone per navigare, allora vale la pena di vedere questa prova. Siamo in Croazia, nei dintorni di Spalato e questo è Open 27, un gommone prodotto da Superrib. Un piccolo e giovane cantiere che è già noto per la qualità di costruzione dei suoi gommoni e per le loro doti di navigazione. Con queste premesse direi che vale la pena di cominciare a conoscerlo navigando.
La prova
Vorrei farvi notare che la parte del dritto verticale, a prua, è molto distante dall’acqua, mentre sotto la carena ha una forma arrotondata, che si raccorda perfettamente con la chiglia, per affrontare bene le onde. Sapete, non mi piacciono le prue verticali che affondano nell’acqua su barche veloci. Hanno equipaggiato Open 27 con un solo fuoribordo, perché così il prezzo d’acquisto è più basso e anche i costi di gestione sono inferiori. Inoltre, con due fuoribordo non avremmo delle plancette a poppa così larghe. In ogni caso, se volete, possono anche montarvi due motori. Oppure, secondo me, la scelta giusta sarebbe un motore da 300 cavalli, perché qui oggi abbiamo un grande fuoribordo: 425 cavalli di Yamaha. Esagerati! Però, in effetti, se volete davvero provare uno scafo, dovete proprio fare così. Mettere la massima potenza, e ci siamo quasi, perché l’omologazione dice che possiamo installare fino a 450 cavalli, e anche il massimo peso, perché questo è un motore con una grande cilindrata, con tanta coppia, e inevitabilmente pesante.
Probabilmente è un gommone molto veloce, ma in mare occorre avere dei mezzi che siano capaci di navigare anche a lento moto, appena sopra la velocità di planata, attorno ai 15 nodi, con un assetto ideale, perché quando le condizioni si fanno difficili dobbiamo avere tutta la carena immersa. Esattamente come fa questo rib. Se poi volete alzare la prua, lo fate alzando il trim. Alle velocità di crociera, tipicamente 20-25 nodi, tenete pure il trim tutto basso. Adesso a 25 nodi consumiamo appena 1,6 litri per miglio e ho il pieno di carburante, il pieno d’acqua e Samuele a prua.
Meravigliose le acque della Croazia, che grazie alla presenza di tante isole, sono spesso molto tranquille, molto calme, e si può dare un po’ di gas. A 30 nodi, se navigate in rotta, cioè tenendo una direzione ben precisa, date un po’ di trim. Il consumo è di solo 1,8 litri per miglio. Se invece vi piace fare un po’ di slalom, allora il trim abbassatelo, avrete più reattività quando spingete sul gas. Guardate che roba! Virata a 30 nodi in accelerazione, passo sulle mie onde, ma non ho bisogno di correggere il timone. Dò ancora a gas. Quando si va velocemente, bisogna spingere lo sguardo molto avanti per essere pronti a togliere gas, a cambiare rotta per evitare un’altra imbarcazione, un ostacolo o un detrito. Siamo già a 45 nodi, non ho nessuna difficoltà di controllo. Certo, se dovessi fare una variazione di rotta, posso farla? Posso farlo. Sempre con una mano sul timone e l’altra sulla manetta.
A proposito, giù la manetta. È fantastico, lo sento sollevarsi dall’acqua. Ma non soltanto a prua, anche a poppa, in tutte le sezioni. Cambia la distanza della superficie dell’acqua, quindi c’è meno carena bagnata. Ho un controllo totale. Sembra di volare, un volo radente sull’acqua. È fantastico davvero e dò ancora trim. Arrivo a 5700 giri minuto, 50 nodi di velocità, in queste condizioni di carico. Favoloso! E se questo non vi bastasse potreste scegliere un motore ancora un po’ più potente e molto più leggero, magari un modello Racing, e potreste farvi costruire questo scafo in carbonio, per essere ancora più leggeri. Se dovessi sceglierlo in base alle sue qualità nautiche, sarebbe tra i preferiti. Ora però mi fermo e ve lo faccio guardare.
Le caratteristiche
Lo scafo è prodotto per infusione di resina vinilestre. Sono possibili molte personalizzazioni, tra cui la scelta dei colori della coperta, dello scafo, delle tappezzerie e dei tubolari. Tra gli equipaggiamenti opzionali troviamo il rollbar, oppure il t-top, magari con vimini estraibili. Si possono avere anche teli di chiusura, che riparano la postazione di pilotaggio, per navigare al riparo dalle intemperie. Si può aggiungere la toilette, il frigo da 65 litri e molto altro ancora. Perché un gommone di questa lunghezza sia completo, per una perfetta giornata a bordo.
La postazione di pilotaggio è studiata nei minimi dettagli. Se sto in piedi, oppure se mi siedo, ho sempre la stessa visuale sull’orizzonte. Per ottimizzare i volumi, hanno sistemato il mobile cucina sotto le sedute. La prua è interamente di vetroresina, quindi molto robusta, e i tubolari si inseriscono nella struttura con eleganza. Questi sono gli appoggi per un piano che forma un largo prendisole. La console, il t-top, il mobile bar sono ben proporzionati rispetto alle dimensioni dello scafo. Belli i fregi neri, come il bottazzo sulle camere d’aria, i supporti del t-top, i plexiglass sul cassero.
Per aprire i gavoni non è necessario rimuovere i cuscini, basta piegarli e all’interno sono controstampati, massima pulizia, massima precisione. Tutto curato: guarnizione, canale di scolo, foro di drenaggio. Personalmente non metterei il tech, perché preferisco la praticità all’eleganza, però in effetti così è molto bello. Le mastre alte qui a prua danno più protezione, la maniglia è utile e quando appoggio la schiena non dà alcun fastidio. Un motore enorme eppure guardate quanto sono grandi le plancette. Tenete d’occhio questo marchio, Superrib, è un piccolo cantiere oggi, ma utilizza i migliori materiali e le migliori tecnologie e in tutto ciò che fanno mettono tanta passione.
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