Telepass presenta Pyng: il parcheggio si paga con l’App
L'iniziativa è partita da Roma ma presto sbarcherà in molte città italiane
Sono finiti i tempi in cui si andava alla ricerca del parcometro perduto e ci si lanciava negli angoli più remoti della propria auto per recuperare le monetine utili a pagare il parcheggio. Da oggi, grazie a un nuovo sistema ideato da Telepass, gli abitanti della Capitale potranno pagare la sosta sulle strisce blu tramite una semplice applicazione, da scaricare sul proprio smartphone.
Il costo verrà addebitato direttamente sul Telepass, come in autostrada. “Pyng”, questo il nome della rivoluzionaria idea, è stata presentata dall’assessore comunale ai trasporti Guido Improta, insieme a Ugo de Carolis, amministratore delegato di Telepass.
Oltre alla comodità di pagare con un semplice click dal telefonino, il vantaggio è anche in termini di risparmio, visto che vengono addebitati solamente i minuti effettivi di sosta. I vigili potranno controllare l’avvenuto pagamento inserendo sul loro apposito palmare il numero di targa dell’auto in sosta.
“Grazie a questo sistema le operazioni di pagamento della sosta tariffata saranno più semplici e consentiranno ai romani di parcheggiare e pagare con il proprio smartphone solo per l’effettiva durata della sosta“, ha spiegato l’assessore Improta.
Roma farà da apripista ma l’obiettivo è quella di estendere il servizio anche ad altre città italiane. Nelle prossime settimane verrà attivato anche all’aeroporto di Fiumicino. Pyng rinforza così ulteriormente l’offerta di servizi già previsti da Atac.sosta, l’iniziativa dell’azienda di trasporti che, da febbraio 2014, conta già più di 23mila iscritti, che possono pagare il parcheggio con una app, un semplice sms oppure telefonando.
Ad oggi la municipalizzata dei trasporti ha registrato 240mila soste, per un totale di oltre 40 milioni di minuti di parcheggio in un anno.
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Siamo sicuri che funzioni bene? Io mi sono trovato addebitata una sosta a Roma, sebbene quel giorno fossi a Torino, con auto e apparecchio telepass chiusi in garage. Il servizio clienti dichiara che l’errore è mio, d’imputazione manuale (cosa ovviamente non vera). La cifra addebitata è bassa e ovviamente non faccio reclami, ma il dubbio che ci sia qualcosa che non va mi rimane.