Tempesta legale a Bologna: automobilisti contro gli autovelox non omologati

Bologna scossa da una tempesta legale: automobilisti sul piede di guerra

Tempesta legale a Bologna: automobilisti contro gli autovelox non omologati

Il capoluogo emiliano si trova al centro di un acceso dibattito che vede contrapposti l’amministrazione locale e gli automobilisti, rappresentati dall’Associazione Nazionale ALTVELOX. La questione, che potrebbe avere ripercussioni significative, ruota attorno alla presunta irregolarità dei dispositivi di controllo della velocità installati in città.

ALTVELOX passa all’offensiva

L’associazione ha recentemente presentato un esposto alla Procura di Bologna, mettendo in dubbio la conformità degli autovelox alle normative vigenti. Nel documento, vengono chiamati in causa il sindaco Matteo Lepore, l’assessora alla mobilità Valentina Orioli, il comandante della Polizia Locale Romano Mignani e il prefetto Attilio Visconti, oltre ad altri funzionari non ancora identificati.

Il nodo della discordia: l’omologazione

Al centro della controversia c’è la presunta assenza di omologazione degli apparecchi di rilevamento, un requisito ritenuto essenziale dall’articolo 142, comma 6 del Codice della Strada. ALTVELOX basa le sue argomentazioni su due recenti pronunciamenti della Corte di Cassazione:

  1. L’ordinanza n. 10505/2024 del 18 aprile 2024, che sottolinea l’importanza dell’omologazione per la validità delle misurazioni.
  2. L’ordinanza n. 19732/2024 del 10 luglio 2024, che attribuisce all’ente pubblico l’onere di dimostrare l’omologazione e la corretta taratura dei dispositivi.

Un muro di silenzio?

L’associazione lamenta la mancanza di risposte da parte delle autorità bolognesi, nonostante le ripetute richieste di chiarimenti, culminate in una formale richiesta di accesso agli atti l’11 luglio 2024. Questo atteggiamento ha spinto ALTVELOX a ipotizzare possibili reati, tra cui il rifiuto di atti d’ufficio.

Le accuse e le possibili conseguenze

L’esposto chiede alla Procura di indagare su potenziali violazioni di diversi articoli del codice penale:

  • Articolo 328: omissione di atti d’ufficio
  • Articoli 476 e 479: falsità materiale e ideologica
  • Articolo 640: truffa

ALTVELOX chiede inoltre il sequestro degli autovelox contestati.

Se le accuse dovessero essere confermate, le conseguenze potrebbero essere rilevanti:

  1. Annullamento delle contravvenzioni emesse
  2. Possibili implicazioni penali per gli enti coinvolti
  3. Ripercussioni legali per le aziende produttrici dei dispositivi

Un dibattito più ampio

La vicenda solleva interrogativi importanti sulla trasparenza delle procedure di controllo del traffico e sulla necessità di un dialogo più aperto tra cittadini e istituzioni in materia di sicurezza stradale e legittimità delle sanzioni.

Mentre la città attende sviluppi, il caso di Bologna potrebbe diventare un precedente significativo nel complesso rapporto tra tecnologia, legalità e diritti degli automobilisti in Italia.

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