Tesla: la Gigafactory di Shanghai potrebbe produrre oltre 500 mila unità all’anno
I lavori inizieranno il prossimo anno, sarà un grandissimo investimento in Cina
La crescita di Tesla sembra ormai inarrestabile. Dopo un periodo di difficoltà sia finanziarie che azionarie, la compagnia di Elon Musk sembra essere tornata sulla cresta dell’onda, merito anche dell’imminente produzione della Tesla Model 3. Il modello più economico e di larga scala di Tesla sembra aver conquistato buona parte degli automobilisti in tutto il mondo, racimolando centinaia di migliaia di pre-ordini tanto da costringere Tesla ad implementare notevolmente la sua capacità produttiva. Per questa ragione e per poter fronteggiare meglio il mercato asiatico, Elon Musk ha concluso degli importanti accordi con la Cina per poter costruire e avviare una fabbrica a Shanghai che permetterà di produrre circa 500 mila auto all’anno.
Gigafactory 3, a Lingang nel distretto di Shanghai
Una mossa più che strategica quella portata a conclusione da Tesla, che si impone come il più grande investimento totalmente straniero ad essere effettuato in questa area geografica, a cui segue il grandissimo parco divertimenti di Disney per un ammontare di circa 5,5 miliardi di dollari. Accordo saggiamente preso con l’area di libero scambio che vige nella regione di Shanghai, così da non compromette in alcun modo gli scambi internazionali e le esportazioni di auto. La futura Gigafactory 3 non sarà solamente un’area semplicemente produttiva ma verrà lasciato grandissimo spazio ai laboratori e alla ricerca, così da poter offrire lavoro sia in termini di manodopera ma anche nel campo della sperimentazione, riunendo ingegneri, scienziati e molte altre categorie di ricercatori.
Elon Musk e “la marcia vero l’oriente”
Secondo quanto riportato dalla rivista inglese Caijing, i lavori per la Gigafactory 3 dovrebbero iniziare il prossimo anno, ma si sa ancora poco circa il termine ultimo della costruzione, nonostante siano stati ipotizzati circa 2 anni fino al temine dei lavori. Una mossa quella di Elon Musk che è avvenuta in contemporanea alla visita in Thailandia per sostenere la causa e il recupero di quei poveri ragazzi che erano rimasti intrappolati nella grotta sotterranea, offrendo un significativo aiuto attraverso la costruzione di piccole sonde sottomarine realizzate praticamente in tempo zero. Non si sa se si tratti di una semplice mossa diplomatica per consolidare i rapporti con l’oriente, ma comunque il magnate di Tesla sta cercando di gettare le radici del suo impero un po’ ovunque nel mondo.
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