Tragedia al GP d’Austria: a pochi km dal Red Bull Ring un uomo investe più di 30 persone

Ci sarebbero 3 morti e 34 feriti

Ha lanciato il suo Suv sulla folla nel centro di Graz, uccidendo tre persone, tra le quali un bambino, e ferendone più di 30, alcune in modo grave. Un gesto deliberato, come conferma il fatto che l'uomo ha minacciato con un coltello gli agenti che l'hanno bloccato
Tragedia al GP d’Austria: a pochi km dal Red Bull Ring un uomo investe più di 30 persone

Tragedia al GP d’Austria – Mentre Lewis Hamilton si portava a casa la pole position del GP d’Austria 2015, che si correrà domani sul Red Bull Ring nelle vicinanze di Spielberg bei Knittelfeld (in Stiria), davanti al suo compagno di squadra della Mercedes, Nico Rosberg, e alla Ferrari di Sebastian Vettel, a 75 km dal circuito, nella località di Graz, si consumava un tragico incidente.

Un uomo, a bordo di un SUV, ha travolto la folla mentre passeggiava nella via dello shopping cittadino della città di Graz, seconda città dell’Austria e capoluogo della Stiria. Il bollettino della tragedia è di tre morti e 34 feriti e si tratta di un vero e proprio attacco dato che l’uomo era anche armato. Il governatore del Land, Hermann Schutzenhofer, ha dichiarato subito dopo l’incidente che l’aggressore, già arrestato, sarebbe un 26enne austriaco “squilibrato” ed ha escluso che si sia trattato di un atto terroristico.

Il 26enne si è letteralmente lanciato a bordo del suo SUV sulla Herrengasse, un’affollata via del centro cittadino di Graz, apparentemente ad una velocità di 150 km/h, e, poi, armato di coltello, avrebbe cercato di attaccare i passanti. Secondo il racconto di alcuni testimoni, l’uomo ha colpito “in modo apparentemente casuale”, travolgendo i pedoni e facendoli sbattere e rimbalzare sul cofano e il parabrezza. Una delle vittime, secondo quanto riferito dal quotidiano Mirror, potrebbe essere un bimbo. Alla pazzia del giovane sarebbe scampato anche il sindaco di Graz, Siegfried Nagl, che a bordo di uno scooter è riuscito a evitare il SUV impazzito.

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