Transizione ecologica e passaggio all’elettrico: dal G7 impegni vaghi e nessun target vincolante
Approccio blando sulla spinta alla mobilità a zero emissioni
Anche la transizione energetica della mobilità è tra i temi toccati dal vertice del G7 appena concluso, che si è svolto in questi giorni in Germania, presso il castello di Elmau, in Baviera. Anche se le attenzioni principali dei leader dei sette maggiori Paesi industrializzati è concentrata sul rincaro dell’energia e crisi delle forniture alimentari in conseguenza della guerra in Ucraina, c’è stato spazio anche per parlare di decarbonizzazione del settore dei trasporti.
Impegni vaghi, nessun target o obbligo
Tuttavia anche questa volta la questione è stata affrontata in maniera generica e blanda, senza nessun target fissato, né tantomeno impegni o obblighi vincolanti da assumere in tema di mobilità elettrica, come emerge dal comunicato finale del G7. Alla fine dunque, così come paventato alla vigilia del vertice, ha prevalso la linea del Giappone esplicitamente restio a prendere qualsiasi tipo di impegno vincolante in tema di obiettivi per i veicoli elettrici.
Settore stradale altamente decarbonizzato entro il 2030
Nessun target preciso, ma solo un impegno vago da parte dei leader del G7 a favorire l’adozioni di veicoli a zero emissioni, come si legge nella nota ufficiale dove peraltro il settore automotive non viene mai citato: “Riconosciamo l’importanza dell’innovazione nel guidare una profonda decarbonizzazione. Ci impegniamo per un settore stradale altamente decarbonizzato entro il 2030, anche aumentando in modo significativo le vendite, la penetrazione e l’adozione di veicoli leggeri a emissioni zero in questo decennio, anche nei trasporti e nelle flotte pubblici”.
L’apertura ai combustibili alternativi
“Ci impegniamo – prosegue il comunicato dei sette Paesi più industrializzati – a sostenere un obiettivo globale compatibile con l’accordo di Parigi sull’azzeramento delle emissioni nette dell’aviazione internazionale entro il 2050 e a rafforzare gli sforzi globali per raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette del trasporto marittimo internazionale al più tardi entro il 2050”. Inoltre, in contrapposizione con le intenzioni fin quei espresse dell’Unione europea, i Paesi del G7 confermano la “spinta a lungo termine verso combustibili alternativi per i trasporti”.
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