Treni ad idrogeno, l’allarme arriva dalla Germania: “Sono un flop”
Costi molto elevati e difficoltà per il rifornimento
Non solo le auto stanno affrontando la transizione energetica, ma anche sugli altri mezzi di trasporto si lavora su alimentazioni a basse o zero emissioni. Come i bus elettrici o i treni ad idrogeno. All’inizio di quest’anno è arrivato il primo convoglio in Italia, nel bresciano, ma è scattato un allarme costi, giunto dalla Germania.
”Si sono rivelati un flop”
In terra tedesca, il lavoro su questi convogli green è iniziato nel 2022, ma i risultati non sono incoraggianti. Anzi, il progetto in Sassonia è già praticamente fallito, a causa di costi troppo elevati di produzione e gestione ed anche di qualche guasto di troppo. La ferrovia regionale, infatti, ha deciso di puntare sui treni a batteria.
“I presunti treni green si sono rivelati un flop – le parole di Nicoletta Fiotta e Dario Balotta, co-portavoce di Europa Verde Brescia, riportate da Brescia Oggi – Il progetto pilota si scontra con realtà operative troppo costose: produrre e gestire l’idrogeno verde richiede investimenti elevati e infrastrutture complesse”. Inoltre, secondo quanto affermato dai due esponenti, “il rifornimento di idrogeno richiede più tempo e infrastrutture più complicate rispetto alla ricarica delle batterie”.
Il progetto in Valcamonica
In Italia, è in corso il progetto Hydrogen Valley, in Valcamonica. È stato previsto un investimento complessivo di 362,4 milioni di euro, di cui 177,6 per gli impianti e 183,8 per carrozze e locomotori alimentati da fonti rinnovabili. Già nel corso del 2025 entreranno in funzioni 8 treni, che arriveranno a quota 14 successivamente. “Bisogna fermare, prima che sia troppo tardi, l’Hydrogen Valley”, è l’appello di Europa Verde Brescia, sulla base dei risultati arrivati dalla Germania.
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