UNRAE: calo del mercato per i veicoli commerciali leggeri. Fortissima crescita per i veicoli ibridi
La benzina segna un altro incremento, raggiungendo il 6% di rappresentatività, mentre il diesel perde 11 punti
Secondo i dati UNRAE c’è stata una nuova flessione del mercato dei veicoli commerciali a marzo. Questo è quello che risulta dal Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE che, per il secondo mese consecutivo, indica un calo del mercato dei veicoli commerciali leggeri dell’8,6%, più del doppio in termini percentuali di quanto registrato a febbraio. Le immatricolazioni di marzo 2022 sono pari a 16.585 unità contro le 18.149 registrate nello stesso mese dell’anno scorso. Il primo trimestre dell’anno chiude dunque con 43.920 immatricolazioni e un calo del 4,7% rispetto alle 46.093 del periodo gennaio-marzo 2021.
La frenata di marzo è da attribuire anche per questo comparto all’attesa degli incentivi, che si sono concretizzati solo pochi giorni fa con la firma del decreto attuativo degli stanziamenti dedicati, che per i veicoli a zero emissioni ammontano a 10 milioni per il 2022, 15 milioni per il 2023 e 20 milioni per il 2024.
“Apprezziamo l’accoglimento delle nostre richieste di prevedere sostegni anche per l’acquisto di veicoli commerciali leggeri a zero emissioni, con un orizzonte temporale a tre anni ma, in questo frangente, riteniamo limitante per le politiche di transizione energetica l’obbligo di rottamazione come condizione per ottenere l’incentivo e l’esclusione dai sostegni dei veicoli elettrificati (ibridi e plug-in)”, sottolinea il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci.
“Per la massima resa degli stessi – aggiunge Crisci – bisogna comunque velocizzare il lavoro sul tema delle infrastrutture, predisponendo rapidamente un piano di sviluppo delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici e prevedendo sgravi fiscali per l’installazione da parte dei privati, e occorre prorogare fino al 2024, con un incremento dal 6% al 12%, il credito d’imposta per i veicoli commerciali”.
Rispetto allo stesso periodo 2021, i dati mostrano anche la flessione del mercato, a doppia cifra, dei privati, che scendono a rappresentare l’1/5 delle immatricolazioni, e le società perdono circa 5 punti, al 40,4% del mercato. In flessione anche le autoimmatricolazioni, che scendono al 4,5% del totale. Una vertiginosa crescita coinvolge invece il noleggio a lungo termine, che guadagna oltre 10 punti e sale al31,6%, mentre il breve termine perde oltre 1/3 delle immatricolazioni, scendendo al 3,4% di quota.
Sul fronte delle motorizzazioni, la benzina segna un altro incremento, raggiungendo il 6% di rappresentatività, mentre il diesel perde 11 punti, fermandosi al 76,1% di quota. In forte ridimensionamento il metano, che si ferma all’1,5%, mentre il Gpl in crescita, raggiunge il 2,9% di share. Un’ulteriore fortissima crescita coinvolge i veicoli ibridi che arrivano a rappresentare il 12% del mercato.
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