Urso rivela: “Solo una piccola frazione degli incentivi va alle auto cinesi”

Urso ha ribadito che il piano di incentivi per il 2024 è stato progettato con l’obiettivo di promuovere la produzione nazionale

Urso rivela: “Solo una piccola frazione degli incentivi va alle auto cinesi”

Il tema delle nuove misure di sostegno per il 2024, che dovrebbero essere implementate nelle prossime settimane, sta suscitando un acceso dibattito all’interno del Governo. Il Ministro Salvini ha espresso dubbi, evidenziando come l’Ecobonus per le vetture elettriche sembri beneficiare principalmente i costruttori di veicoli cinesi.

Secondo Salvini, gli incentivi per le vetture elettriche spesso non rimangono nel nostro territorio, dato che il mercato delle vetture elettriche in Italia è ancora in fase di sviluppo. La maggior parte delle vetture elettriche vendute provengono dalla Cina. Nonostante ci troviamo in un mercato libero, Salvini si interroga sulla correttezza di investire un miliardo di euro di fondi pubblici quando una buona parte di questi finisce a Pechino invece che a Torino.

Tuttavia, il Ministro Urso ha risposto a queste preoccupazioni durante l’evento CIBUS 2024 a Parma. Secondo Urso, non c’è motivo di preoccuparsi poiché i dati dell’Ecobonus dell’anno scorso mostrano che solo una piccola percentuale degli incentivi, circa il 2%, è andata a favore delle auto cinesi. Urso ha inoltre ribadito che il piano di incentivi per il 2024 è stato progettato con l’obiettivo di promuovere la produzione nazionale e rispondere alle esigenze delle classi popolari. Il nuovo piano di incentivi è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture, guidato da Salvini.

Questo nuovo piano di incentivi sostiene principalmente la rottamazione delle auto più vecchie e quindi più inquinanti (0, 1, 2, 3), considerando che abbiamo ancora il 25% del parco auto in circolazione altamente inquinante, il più vecchio e inquinante d’Europa. La seconda linea di azione è quella di sostenere principalmente coloro che non possono permettersi un’auto nuova, quindi i cittadini, i lavoratori e le famiglie a basso reddito, in modo che anche loro possano aspirare a possedere un’auto ecologicamente sostenibile. La terza direzione è quella di confezionare gli incentivi in modo da favorire la produzione nazionale.

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