Viterbo: rubavano auto e poi le rivendevano a prezzi allettanti

In pieno lockdown, il proprietario di una concessionaria presente a Ischia di Castro (provincia di Viterbo) aveva ideato un sistema per rivendere auto rubate a prezzi parecchio interessanti.

Tuttavia, la polizia locale, coordinata dal sostituto procuratore Chiara Capezzuto, ha scoperto quest’attività di riciclaggio di veicoli di media cilindrata, principalmente Jeep Renegade e Fiat 500. Arrestato anche un 30enne di Napoli considerato la mente principale di quest’attività criminale che sconterà 3 anni e 6 mesi in carcere.

Secondo l’ispettore della polizia, “il modus operandi era ben collaudato e sempre lo stesso: le auto rubate sul territorio italiano, principalmente a Napoli, venivano nuovamente poste in circolazione dopo la modifica dei numeri di telaio, con quelli appartenenti a medesimi veicoli regolari circolanti in altre nazioni, creando di fatto dei cloni”.

Sono state recuperate 12 vetture precedentemente rubate

Per fortuna, le indagini condotte dalla polizia di Ischia di Castro hanno permesso di recuperare 12 vetture precedentemente rubate e restituite ai legittimi proprietari. Secondo l’ispettore, l’ipotesi iniziale di riciclaggio è partita da Mantova e ciò è stato confermato con successivi accertamenti.

Grazie al numero identificativo del motore, si è potuto risalire all’auto iniziale, quella effettivamente rubata. In aggiunta, sarebbe stata sventata una truffa ai danni di una compagnia assicurativa in seguito a una falsa richiesta di risarcimento danni per un furto presentata da uno dei due uomini.

Sin dall’inizio, l’avvocato Samuele De Santis, difesa del proprietario della concessionaria di Ischia di Castro, ha sostenuto che il suo assistito fosse solo una vittima del 30enne. Non esistono intercettazioni che confermano la partecipazione dell’imprenditore, ma ci sono vari metodi usati per il pagamento delle auto che quest’ultimo riceveva dal napoletano e che poi riproponeva in vendita sul mercato.