Volkswagen: persi oltre 2 miliardi di euro a settimana a causa del Coronavirus

In un’intervista con il canale televisivo tedesco ZDF, il CEO del gruppo Volkswagen Herbert Diess ha confessato che la sua azienda potrebbe dover tagliare dei posti di lavoro a causa della pandemia da Coronavirus, poiché la casa automobilistica starebbe bruciando circa 2 miliardi di euro a settimana. Al di fuori della Cina, Volkswagen non sta praticamente vendendo auto, con i concessionari e tutta la rete di vendita completamente bloccata. Nel paese inizialmente colpito dalla pandemia, le operazioni stanno lentamente riprendendo la solita routine e la domanda di auto nuove è in leggera crescita. Bisogna però sottolineare che si è comunque fermata a circa la metà di quella fatta registrare nel mese di Marzo del 2019, quindi si aspettano i dati del mese di aprile per una visione più chiara.

“Non stiamo realizzando vendite o ricavi al di fuori della Cina“, ha dichiarato Diess, aggiungendo che Volkswagen deve comunque coprire costi fissi di “circa 2 miliardi di euro a settimana“, e ancora: “Dobbiamo riorganizzare la produzione, snellire i processi e rendere il tutto più efficiente, mantenendo uno standard di sicurezza elevatissimo, come recentemente effettuato nei paesi asiatici. Potremo salvaguardare i nostri dipendenti solo quando questo sarà fatto ma richiede delle manovre mirate e drastiche“.

Il gruppo tedesco sta attualmente cercando di capire come riprendere le attività produttive senza compromettere la salute dei propri dipendenti, oltre 671.000 con 124 stabilimenti in tutto il mondo, di cui 72 nella sola Europa e 28 in Germania. In un’intervista con il giornale tedesco Boersen-Zeitung, il CFO di Volkswagen, Frank Witter ha dichiarato che le vendite sono diminuite del 40% nel mese di marzo, senza però aver ancora toccato alcun fondo per rischi o crisi improvvise, che si dice valga oltre 20 miliardi di euro.