Pirelli PZero Corsa e Lamborghini Aventador SV, un connubio che dura da oltre 50 anni

La più estrema delle supercar di Sant’Agata non poteva che affidarsi alle P Zero Corsa

La versione SuperVeloce della Aventador punta su leggerezza e prestazioni da vettura da corsa, con una ovvia attenzione anche all’unico punto di contatto con il suolo, attraverso il quale scarica i suoi 750 cavalli. Nascono così coperture specifiche dedicate ai 600 esemplari prodotti
Pirelli PZero Corsa e Lamborghini Aventador SV, un connubio che dura da oltre 50 anni

Pirelli e Lamborghini Aventador SV – I numeri sono spesso il miglior aiuto per far comprendere un concetto, soprattutto quando sono eclatanti, come nel caso della SuperVeloce. Il suo V12 rigorosamente aspirato (uno degli ultimi superstiti nell’era del downsizing) sprigiona ora 750 cavalli, la spinge fino a 350 Km/h, con uno “zerocento” bruciato in 2,8 secondi, lo 0-200 in 8,6 e lo 0-300 in appena 24, grazie ad un rapporto peso/potenza di 2,03 Kg/Cv. Le sono invece sufficienti 30 metri per fermarsi da 100 Km/h (quasi 2 metri in meno della Aventador “standard”), dato sostanzialmente da record assoluto tra le vetture immatricolate per l’uso stradale. Si tratta della versione più cattiva, prodotta in 600 esemplari e venduta a circa 400 mila euro (tanto per snocciolare un paio di altre cifre ad effetto), che porta all’estremo il concetto di potenza e leggerezza, con la prima che guadagna 50 cavalli, con una dieta a base, soprattutto, di carbonio, che produce un dimagrimento di 50 chilogrammi. L’attenzione è così maniacale da portare all’uso di un particolare tessuto per i sedili, un nuovo materiale, il Carbon Skin, brevettato da Lamborghini e più leggero del 30% rispetto al cuoio. A richiesta possono essere addirittura eliminati il sistema di infotainment ed i tappetini, per “limare” ancora qualcosina.

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L’abbiamo provata in pista (qui potere trovare articolo e video di Gianluca Mauriello) ed avendo guidato l’Aventador in tutte le versioni, dalla “standard” alla “roadster”, dobbiamo ammettere che, anche se eravamo tra gli scettici, perché migliorare sensibilmente partendo da una base così spinta sembrerebbe impossibile, le differenze si sentono eccome, soprattutto quando si ha a disposizione un circuito e si possono andare a cercare i limiti in sicurezza. L’elenco delle chicche, conservate dal modello da cui parte il progetto SV e affinate per renderla “superveloce” è lungo, dalle sospensioni push-rod a smorzamento attivo magnetoreologico, fino al carico aerodinamico cresciuto del 170% grazie alla nuova configurazione, una nuova impostazione del differenziale elettronico Haldex IV, che può ora scaricare i 690 Nm di coppia fino al 60% sull’asse anteriore oppure al 90% su quello posteriore, ma le migliorie toccano praticamente ogni elemento e dettaglio della vettura.

Puoi migliorare in tutto, ma le gomme restano l’unico punto di contatto con il suolo
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In questo quadro una delle cose che non possono però essere modificate è proprio il fatto che, l’unico punto di contatto tra cotanta perfezione tecnologica e l’asfalto, è dato dai quattro pneumatici, che sono quindi chiamati ad un compito davvero importante. Viene quindi richiesto ai Pirelli PZero Corsa il compito di domare tutta la potenza dell’ultimo gioiello di Sant’Agata Bolognese, chiamando anche loro ad un miglioramento che, se mancasse, renderebbe in gran parte vani tutti gli sforzi fatti per incrementare le prestazioni della Aventador SV. I nuovi ed appositamente sviluppati Pirelli PZero Corsa, calzano su cerchi forgiati, dal diametro differente fra anteriore e posteriore. Troviamo infatti delle 255/30 ZR20 davanti e delle enormi 355/25 ZR21 dietro. Opzionalmente possono essere montati dei cerchi monodado, come sulle vetture da competizione. Se non puoi modificare il fatto che le gomme siano l’unico punto di contatto, due sono i fattori su cui invece si può agire: le loro dimensioni e lo pneumatico utilizzato. Sul primo fronte il punto di contatto cambia anteriormente, pur restando invariata la sezione, grazie ad un pollice di cerchio in più (sulla Aventador sono da 19), mentre al posteriore sono anche più larghe, dato che si parte da una misura di 335/30 ZR20. Il partner per sviluppare lo pneumatico non poteva che essere Pirelli. Lamborghini collabora infatti con l’azienda milanese fin dal 1963, come testimonia anche una edizione speciale della Aventador, la “Pirelli Edition”, con livrea dedicata (la trovate qui).

Le PZero Corsa specifiche per la Aventador SV, fruttano un tempo da record al Nurburgring
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Spesso, quando ci troviamo a commentare l’ultimo video con il tempo record al Nurburgring, in un modo o nell’altro qualche pensiero va al fatto che possa essere merito di una configurazione dedicata. Magari si scopre un rollbar che appare in un riflesso colto dalla telecamera, utile per rendere più rigida una vettura, soprattutto se è meno estrema di questa Lamborghini. A fare la differenza può esserci poi una gomma specifica sviluppata ad hoc, ma “venduta” come quelle di serie all’ignaro spettatore. Nel caso della Aventador SV la gomma specifica c’è eccome, ma è proprio quella sviluppata per lei e con cui la vettura esce dallo stabilimento di Sant’Agata Bolognese. Questo perché le coperture fanno da sole la differenza, a volte più di un incremento della potenza del motore o di altri interventi importanti sull’auto. Appare quindi ovvio che per scendere sotto la soglia dei 7 minuti all’inferno verde, i tecnici Pirelli abbiano fatto un miracolo con le PZero Corsa dedicate alla Aventador SV. Le gomme sono infatti fondamentali, sia in termini di guidabilità e carattere della vettura, ma anche perché valgono un buon numero di secondi sul giro, tant’è che il tempo record di 6 minuti, 59 secondi e 73 centesimi è stato ottenuto proprio nei test di sviluppo delle PZero Corsa. Cosa che dichiara in trasparenza il costruttore stesso nel video pubblicato lo scorso anno, diventato virale con oltre 2 milioni di visualizzazioni ad oggi.

Le nostre impressioni dopo una giornata in pista
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Questa volta nel nostro test in pista abbiamo messo, o almeno abbiamo cercato di farlo, a dura prova le gomme. L’Aventador SV è stata guidata al mattino da Gianluca Mauriello, autore del video e dell’articolo sull’auto, nel pomeriggio dal sottoscritto, per parecchi giri e nell’intento di capire e scoprire le qualità dell’auto, ma anche delle PZero Corsa a lei dedicate. A fine giornata le frenate e le sollecitazioni pazzesche generate da una vettura che definire estrema sarebbe poco, avevano portato le gomme al limite. Non siamo stati i primi ad utilizzarle in pista, ma probabilmente siamo stati gli ultimi, perché a fine test almeno quelle anteriori erano probabilmente da sostituire.

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Dalla nostra giornata al Tazio Nuvolari sono emerse cose decisamente interessanti. In primo luogo la Aventador SV ha un comportamento decisamente diverso dalla “standard”, con uno stile nettamente più votato al piacere di una guida “aggressiva”, ma senza diventare troppo esasperata ed impegnativa. Quello che ci aveva sorpreso in passato della Aventador era il fatto che, malgrado i 700 cavalli potessero far pensare ad una vettura che, a controlli spenti, potesse essere pericolosa ed esagerata, in effetti con la trazione integrale e le straordinarie doti di tenuta di strada, era quasi impossibile da mettere in difficoltà. Ora qualcuno di voi ci manderà a quel paese, ma sembrava quasi noiosa da quanto fosse sempre in sicurezza, anche osando oltre ogni ragionevole limite. La Aventador consente di staccare fin dentro la curva ed oltre il punto dove verrebbe naturale mollare il freno, mentre anticipando l’apertura del gas il sovrasterzo non è affatto scontato, malgrado la potenza a disposizione. Ecco, la SuperVeloce è ben diversa. Con la SV infatti trovarsi con il posteriore che si muove vistosamente è normale, anche a controlli inseriti. Merito di tarature e scelte che la portano ad essere più estrema, un po’ meno votata alla sicurezza totale e molto più alle prestazioni. Al punto che, a meno di essere un pilota di esperienza, difficilmente il tempo sul giro lo si ottiene spegnendo l’ESP ed il controllo di trazione. Il torque vectoring lavora in modo sorprendente, consentendo di chiudere con un generoso sovrasterzo la curva, anche quando la traiettoria percorsa non è ottimale. Tutto questo si traduce in un lavoro aggiuntivo per le coperture, che devono gestire forze in gioco pazzesche. Pur essendo più leggera, parliamo comunque di un’auto che pesa oltre 15 quintali e che, sul rettilineo principale deve scendere da oltre 250 Km/h a circa 100 in poche decine di metri, di cui una buona parte sono di percorrenza nell’ingresso della lunga curva a destra. Qui la spinta laterale raggiunge forse il punto di maggior intensità, mentre la downforce non aiuta molto, dato che la velocità non è troppo elevata. A fine giornata, con le gomme praticamente finite, i movimenti del posteriore erano ancora maggiori, ma siamo rimasti colpiti da quanto l’SV fosse comunque piuttosto facile e sincera da gestire nelle sue reazioni. Una gomma, questo specifico PZero Corsa, promossa con lode, non potrebbe essere altrimenti, degna compagna di una vettura che rappresenta uno dei riferimenti assoluti tra ciò che potete trovare in commercio. I limiti della fisica si spostano sempre più in alto, grazie ad auto come questa Lamborghini, ma sicuramente anche grazie allo sviluppo di pneumatici sorprendentemente efficaci, che sfruttano molto di quello che un Brand come Pirelli riesce a raggiungere nelle competizioni.

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