Mazda 5: prova su strada

Tanto spazio e modulabilità dell'abitacolo sono le sue carte vincenti

Se avete una famiglia molto numerosa, magari tanti bambini, suoceri ed animali sempre al seguito, l’acquisto di una monovolume a 7 posti è spesso la scelta “migliore”, se non addirittura “quasi obbligata” , e la Mazda 5 che abbiamo provato può essere una validissima alternativa a tutte quante le competitor sul mercato, perché ai 7 posti aggiunge una modulabiltà dell’abitacolo davvero notevole ed un comportamento su strada “quasi” da berlina tradizionale.

Design e Interni: [xrr rating=4/5]

Quando si progetta una vettura pensata principalmente per offrire tanto spazio per 7 persone e per i relativi bagagli l’estro e la fantasia dei designer inevitabilmente vengono limitati dalle esigenze di praticità e razionalità. Tuttavia, nonostante ciò, la Mazda 5 ha ugualmente un design attraente, filante, grazie ad un corpo vettura che, trattandosi di una monovolume, non è eccessivamente alto. Il muso, che ricorda lo stile della MX-5, è la parte che più ci piace, grazie a delle forme che sono piacevolmente movimentate, con l’immancabile mascherina a 5 punte, tipica delle vetture della casa giapponese, e i fari dal taglio affilato, che conferiscono quel giusto tocco di sportività. Alla fiancata invece viene conferito un certo dinamismo dai passaruota piuttosto pronunciati e dalle due linee, che sembrano quasi due onde, che la percorrono interamente,appena sotto la linea di cintura. Il posteriore, rispetto alla precedente versione, è caratterizzato dai proiettori a sviluppo orizzontale, che hanno rimpiazzato quelli verticali ad altezza del lunotto della vecchia versione: la coda ha ora un disegno più “importante” ma anche decisamente più “massiccio”.

Posto di guida

Saliti a bordo c è subito una piccola e piacevole sorpresa: la posizione di guida non è eccessivamente rialzata e così non si ha l’impressione di guidare seduti su un “trono papale” come su certe altre monovolume. Il sedile infatti va abbastanza in basso e il volante non è eccessivamente inclinato, quindi l’ impostazione della seduta lascia tutto sommato contento anche chi, abituato a vetture sportive, magari per la nascita di uno o più pargoli, decide di acquistare una vettura da godersi con l’ intera famiglia. Non mancano, ovviamente, delle concessioni alla comodità, come ad esempio i comodi braccioli, presenti su ognuno dei sedili anteriori, e la leva del cambio, in posizione rialzata, davvero facile da raggiungere. I comandi di radio e clima hanno un funzionamento semplice e intuitivo, ma forse, a livello di design, si poteva chiedere qualcosa di più originale. Tra l’altro le informazioni relative al trip computer, alla radio e al clima vengono visualizzate nel display presente sulla palpebra in alto, al centro della plancia, che ha dimensioni piuttosto contenute e non brilla per leggibilità sotto la luce del sole. A livello di finiture e di materiali utilizzati si è badato più alla solidità e alla durabilità degli arredi interni, piuttosto che ricorrere a delle soluzioni raffinate: le plastiche della plancia infatti sono piuttosto rigide, come anche quelle dei pannelli porta, mentre gli assemblaggi sono invece ben fatti.

Abitacolo e bagagliaio

Per provare tutte le combinazioni possibili dei sedili probabilmente vi occorreranno almeno un paio di ore: ogni sedile, infatti, può essere reclinato, rimosso o anche ribaltato per essere utilizzato come tavolino. In particolare, quello centrale della seconda fila può esser fatto scomparire davvero in pochi attimi, creando per di più un comodo portaoggetti. Lo stesso si può dire per i due sedili della terza fila, che quando non vengono utilizzati, si possono ribaltare in un attimo nel bagagliaio, senza creare alcuno scalino sulla superficie di carico. Ovviamente l’abitabilità è buona: soltanto il passeggero centrale della seconda fila potrà lamentare una seduta un po’ troppo ristretta, mentre i sedili della terza fila sono tutt’altro che sacrificati, ed anche due adulti possono stare discretamente comodi. Il bagagliaio, ovviamente, come in tutte le monovolume, è molto capiente quando la vettura è in configurazione 5 posti, mentre se si è in 7 la capacità di carico si riduce drasticamente, diventando equivalente grossomodo a quella di una Mini o di una Panda.Al contrario, rimuovendo tutti i quanti i sedili, si ottiene un vano di carico che non ha nulla da invidiare a quello di un piccolo furgone, tipo Doblò o Fiorino per intenderci. Degne di nota sono le portiere posteriori ad apertura elettrica, davvero molto comode. Basta una semplice pressione sul tasto della chiave o tirare la maniglia interna per farle aprire totalmente in “automatico”. Pensate a questa situazione: avete il bambino in braccio da dover sistemare sul seggiolino: avere la porta che si apre da sola, piuttosto che dover aprire manualmente il pesante portellone scorrevole, può essere davvero una bella comodità.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4/5]

Non c è dubbio che questa Mazda 5 sia tra le monovolume sul mercato più piacevoli da guidare. Al volante infatti, persino su un percorso tortuoso, non si ha mai l’ impressione di guidare un “barcone” come capita con alcune competitor. Il grosso del merito di ciò va senza dubbio all’assetto, secondo noi particolarmente riuscito, e al baricentro più basso rispetto a quello delle concorrenti, grazie ad un corpo vettura meno alto rispetto alla media del segmento. Un contributo arriva anche dalla gommatura, quasi da vettura sportiva: monta infatti cerchi da 17” con gomme dalla spalla ribassata. Quindi alla guida questa Mazda 5 si rivela più agile del previsto, con un rollio mai fastidioso e un rassicurante sottosterzo, facilmente correggibile rilasciando il gas che avvisa chi è alla guida che ci si sta avvicinando al limite. Lo sterzo è abbastanza pronto e progressivo nella sua azione, ma è anche piuttosto leggero. Il feedback complessivamente potrebbe essere migliore, ma il giudizio globale è comunque positivo. Il cambio manuale a 6 marce, invece, è davvero molto riuscito, tanto da meritare le 5 stelle. Gli innesti sono sempre precisissimi, l’escursione della leva è molto contenuta e non ci sono mai impuntamenti, mentre la frenata è convincente, così come il feeling al pedale. In autostrada il comfort è buono: il motore infatti non è eccessivamente rumoroso e non ci sono fruscii aerodinamici apprezzabili, mentre l’assetto ben frenato evita eccessivi coricamenti laterali nei curvoni e fastidiosi sobbalzi nei viadotti. A causa della lunghezza di quasi 460 cm, ovviamente, non è invece la macchina più indicata per muoversi nel congestionato traffico cittadino, ma non è neanche un pesce fuor d’acqua, grazie al raggio di sterzata contenuto, alla frizione morbida, ed alla buona visibilità.

Motore e prestazioni

All’1.6 turbodiesel da 115 Cv è stato affidato un compito molto impegnativo: sostituire, senza farlo rimpiangere, il vecchio 2.0. Vi dobbiamo dire che, secondo noi, ci riesce perfettamente. Ovviamente le prestazioni, date le dimensioni e la massa, non sono e non possono essere brillanti, ma c’è sempre abbastanza verve per togliersi d’impaccio senza patemi da tutte le situazioni. In particolare dell’1.6 turbodiesel abbiamo apprezzato la buona progressione con cui prende giri e la discreta coppia, disponibile da poco sotto i 2.000 giri/min. In fin dei conti, quindi, si ha sempre l’impressione che il motore spinga bene, senza sembrare mai sottodimensionato, tanto che i 13,7 secondi dichiarati, necessari per raggiungere i 100 km/h, sembrano tanti rispetto alle sensazioni percepite. La velocità massima invece è buona: 180 km/h per un monovolume con un 1.6 sono un buon risultato. La ripresa è altrettanto buona, in particolare nelle marce basse, ma lo è anche alle alte velocità, a dispetto della sesta marcia “di riposo”.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Del downsizing, ovvero della riduzione della cilindrata da 2.0 a 1.6, ne hanno beneficiato ovviamente i consumi: in base a quanto abbiamo potuto rilevare, anche guidando senza particolare accortezza, si realizzano tranquillamente percorrenze anche superiori ai 14 km/l nel ciclo misto. Il prezzo di listino di questa Mazda 5, motorizzata con il 1.6 turbodiesel, parte da 25.150 € per la versione Smart Space, fino ad arrivare ai 27.650 € della Dynamic space, ovvero quella oggetto della nostra prova. Il listino in assoluto non è di certo popolare, ma anche per questa versione top di gamma si rimane ben sotto la soglia dei 30.000 €, mantenendo quindi una buona convenienza. La dotazione di accessori per questa versione top è piuttosto ricca: ESP, airbag frontali, laterali, a tendina anche per la terza fila, radio CD Mp3, vetri posteriori oscurati, cerchi in lega, pomello del cambio e volante in pelle, clima automatico, vivavoce Bluetooth, comandi al volante, fari allo xeno, sensori di parcheggio, cruise control e sensori luce/pioggia sono infatti tutti compresi nella dotazione di serie. Praticamente, se non ne potete fare a meno, gli unici accessori che dovrete pagare a parte sono la vernice metallizzata ed il navigatore.

In conclusione

Dunque, considerando l’uso “tipo” di queste monovolume, ovvero auto che vengono pensate e successivamente scelte dai clienti per lo spazio, per la comodità, per la modulabilità dell’abitacolo e per essere delle buone viaggiatrici, possiamo dirvi che la Mazda 5 rispecchia appieno tutte queste qualità, alle quali aggiunge anche un piacere di guida superiore alle aspettative e una dotazione di serie davvero completa, unite a delle richieste di gasolio oneste. Tutto ciò rende il “value for money” della vettura tra i migliori della categoria.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Cambio davvero riuscito e guida piacevole, abitacolo modulabile e dotazione ricca.Plastiche della plancia migliorabili, display sulla console centrale poco visibile.

Mazda 5: la Pagella di Motorionline

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