MXGP, la recensione tecnica

Il motocross non è mai stato così reale

MXGP - È uscito proprio oggi nei negozi italiani l'ultimo lavoro della Milestone, ovvero MXGP. Il mondo della motocross finalmente sbarca su console e su computer e lo fa con una conversione davvero realistica e con pochissimi difetti

L’italiana Milestone è ormai diventata sinonimo di motorsport nel mondo dei videogiochi. E così dopo le varie edizioni di WRC, Superbike e MotoGp arriva finalmente il videogioco ufficiale del campionato mondiale di motocross, MXGP, con tutte le piste e tutti i piloti delle categorie MX1 ed MX2 della stagione 2013.

Lezioni di fuoristrada

Una volta installato, il gioco si apre con una lunga serie di tutorial sulla guida in fuoristrada. E qui siamo rimasti subito sorpresi: questi non si limitano a darci una semplice illustrazione dei comandi di guida, ma ci impartiscono delle vere e proprie lezioni sulle difficili tecniche della guida in fuoristrada, partendo dalla posizione del corpo in sella e dalla frenata fino ad arrivare al famoso scrub prima dei salti; sembra quasi di avere davanti un istruttore in carne ed ossa. Chi non ha mai praticato questo sport sulle prime resterà un po’ confuso dalla grossa mole di nozioni ma, una volta fatte proprie e messe in pratica, gli renderanno tutto molto più facile ed istintivo.

Un vero simulatore

Finiti i tutorial è il momento di creare il nostro pilota, scegliendo l’aspetto del viso,il soprannome cucito sulla tuta, il colore del casco e degli stivali, il numero di gara e persino il/la menager personale. Una volta terminata la creazione del pilota, con un po’ di impazienza scendiamo in pista a Maggiora con una piccola Kawasaki da MX2 per fare un po’ di pratica e subito capiamo che con MXGP non si scherza: il realismo è a livelli incredibili e ci vuole tantissima concentrazione per non sbagliare. Il comportamento della moto in frenata, ad esempio, cambia radicalmente a seconda che si freni soltanto con il freno anteriore o posteriore: nel primo caso la decelerazione è decisa ma si sente l’avantreno che tende a chiudersi fino a farti cadere (abbiamo subito disinserito, con un po’ di arroganza, tutti gli aiuti alla guida impostando la fisica in modalità “pro”). Il freno posteriore invece è utile e divertente nelle curve strette, gli appassionati di motocross capiranno: si ritarda il più possibile la staccata, si aziona con decisione il pedale del freno (pardon, il tasto del joypad), la moto scoda con violenza ed in una frazione di secondo hai chiuso la curva e sei pronto per riprendere il gas in mano. Così come nella realtà è impossibile essere veloci senza aver prima studiato a fondo la pista. In particolare i salti, che devono essere affrontati sempre alla velocità adatta, per evitare di arrivare troppo lunghi o troppo corti, scomponendo l’assetto e perdendo tempo prezioso. Inoltre, una volta in volo bisogna gestire la moto in aria per atterrare con entrambe le ruote allo stesso momento, ed anche qui in realismo la fa da padrone: oltre a spostare il corpo avanti e indietro lungo la sella possiamo pure bilanciare la moto accelerando oppure frenando con il freno posteriore, rispettivamente per alzare la ruota anteriore e per puntarla verso il basso.

Inizia la gavetta

Adesso che abbiamo preso confidenza con il gioco decidiamo di iniziare la carriera, che per completezza e (ancora una volta) realismo, è da sempre il punto forte dei giochi targati Milestone. Iniziamo con due sole gare da wildcard nei team minori della MX2, sperando di attirare l’attenzione dei grandi team ufficiali come il Monster Energy Yamaha o il Red Bull Factory Racing. Purtroppo niente da fare, dopo una bella gara d’esordio nella pista di Agueda in Portogallo non riusciamo a ripeterci al Lausitzring in Germania. Così per la stagione successiva ci dobbiamo accontentare di un contratto con un team di media classifica. La strada per poter lottare con sua maestà Tony Cairoli è ancora molto lunga.

In conclusione

Come avrete capito MXGP è un videogioco altamente coinvolgente, che richiede il massimo livello di concentrazione. I crossisti incalliti resteranno senza parole per quanto fedelmente vengono replicate le diverse situazioni di guida in fuoristrada, mentre coloro che si affacciano al mondo del cross per la prima volta resteranno un pochino disorientati all’inizio, ma una volta presa la giusta confidenza con whoops, panettoni, doppi e tripli inizieranno a divertirsi tantissimo. A tutto questo si aggiunge una grafica eccellente: pista, moto e pilota sono davvero ben realizzati, con gli ultimi due che addirittura si sporcano di fango man mano che si gira in pista. L’unica nota stonata è forse un’eccessiva “debolezza” degli avversari nelle bagarre più aspre. Spesso, infatti, durante le gare ci siamo toccati con i nostri avversari e nella maggior parte dei casi loro cadevano mentre noi restavamo perfettamente in piedi, falciandoli come birilli. Dopo tanti anni di incomprensibile oblio, il mondiale motocross sta finalmente tornando ad attirare il grande pubblico e, soprattutto, i più giovani. Complimenti quindi alla Milestone, che con occhio lungo ha creato questo piccolo capolavoro, ideale per i veri maniaci del tessello e gli aspiranti tali.

Marco Mauriello

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