ACI sprona il Governo, nuovo Codice della Strada entro il 2014
Due regolamenti distinti per comportamenti e questioni tecniche
L’ACI ha ufficialmente approvato una risoluzione il cui obiettivo principale è quello di spronare il Governo in tutte le sue istituzioni a completare la stesura e l’approvazione entro il 2014 di un nuovo Codice della Strada, che possa andare incontro alle moderne esigenze della mobilità del Paese e, inoltre, che possa prevedere alcune sezioni più agevoli da aggiornare nel corso degli anni nel caso ce ne fosse bisogno. La decisione è arrivata al termine della prima giornata della 68ª Conferenza del Traffico e della Circolazione, organizzata dalla stessa ACI sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
«Il nuovo Codice detterà in pochi articoli le norme di comportamento degli utenti della strada – si legge nel comunicato ufficiale ACI – mentre le disposizioni tecniche sulle caratteristiche dei veicoli e tutti gli adeguamenti alle disposizioni europee e allo sviluppo tecnologico troveranno spazio in uno specifico regolamento, le cui modifiche saranno più celeri e semplici.»
La richiesta, in linea di massima, punta quindi ad avere una regolamentazione del comportamento stradale divisa in due tronconi, di cui uno possa fungere come colonna portante dell’intero sistema, mentre la seconda conterrebbe delle regole più malleabili, che in quanto tali potrebbero adattarsi in maniera più semplice e veloce al cambiamento dei tempi. È inutile negare, infatti, che nel corso degli ultimi dieci anni il rapporto con la nostra automobile è cambiato radicalmente, influenzando in maniera attiva la nostra vita quotidiana. Sempre secondo le parole del comunicato ACI, l’obiettivo principale della collaborazione con il governo dovrà essere la «riduzione dell’incidentalità, la diffusione della cultura della sicurezza stradale, l’efficienza del sistema dei trasporti, la semplificazione delle procedure amministrative, la certezza del rispetto delle regole sfruttando le potenzialità del PRA e degli altri strumenti a tutela dei diritti dei cittadini.»
Foto: Flickr
Seguici qui