Alfa Romeo, ancora indiscrezioni su una maxi-berlina italo-americana
La casa automobilistica italiana del Biscione, Alfa Romeo, non ha mai smentito la nascita (futura, ovviamente) di una berlina di grandi dimensioni, che virtualmente potrebbe sostituire Alfa Romeo 166 e che potrebbe diventare la nuova ammiraglia del brand, in grado di dare forte slancio all’immagine di un’azienda che per ora vive sui fasti del passato. Oggi, alcune nuove indiscrezioni riportano a galla la possibilità che nasca questa vettura, anche se il progetto di rilancio di Alfa Romeo non è ancora stato attivato (e continua ad essere rimandato, rimpastato, rivisto).
Secondo quanto si evince origliando queste nuove chiacchiere, la nuova berlina Alfa Romeo (che farà parte del segmento E e che quindi avrà dimensioni più ampie rispetto a quelle di Alfa Romeo Giulia) dovrebbe essere prodotta negli Stati Uniti (e quindi – probabilmente – venduta anche in quel punto del mondo) e dovrebbe essere concepita sulla base di Chrysler 300, la stessa grande tre volumi americana da cui è stata concepita Lancia Thema (nel caso del modello del Biscione, tuttavia, la differenziazione delle due vetture sarebbe netta, marcata). Detto questo, possiamo ipotizzare che dunque la nuova ammiraglia Alfa Romeo sarà dotata di trazione posteriore, proprio come lo erano le vetture più nobili della storia della casa automobilistica.
La nuova berlina Alfa Romeo dovrebbe raggiungere il listino nel corso dell’anno 2014, un anno dopo il debutto di Alfa Romeo Giulia (che invece sostituirà Alfa Romeo 159). Sarà caratterizzata da motorizzazioni benzina e diesel di grandi dimensioni, secondo le fonti: pare che il brand abbia previsto anche l’arrivo di un motore V8 da 400 cavalli con sistema di doppia sovralimentazione (del Gruppo Chrysler?).
Mentre (pare) per questa vettura la strada è spianata, si dice che il SUV del Biscione, il tanto atteso crossover su base Jeep, sia stato messo ancora una volta in aspettativa e quindi, per ora, accantonato. A quando un progetto serio e risolutivo per Alfa Romeo, caro Marchionne?
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la nuova 166 “americana” sarà un disastro come lo sarà la Giulia e come si sta dimostrando che è la Mito derivata Punto e la Giulietta derivata (in toto ) dalla Bravo….figuriamoci una Alfa derivata da una vettura Americana (!??)
è contro ogni logica imprenditoriale (almeno nel senso di chi vuol produrre vetture di quel livello) e ogni accostamento o richiamo alla “vera” storia dell’Alfa (finita con la Alfa 75)è assolutamente mendace
Togliete l’Alfa dalle mani di questo sciagurato individuo !!!!!!!!
Da oggi sarò costretto a comperare BMW o Audi e come me lo saranno anche gli Americani che conoscono molto di più e bene dei torinesi o italo/canadesi lo spirito Alfa !!!
La realtà è ben diversa dalle fantasie di chi deve per forza dar contro la Fiat per sentirsi adulto.
I fatti dicono che Mito e Giulietta vendono molto bene, in forte controtendenza rispetto all’andamento dell’intero mercato dell’auta… altro che disastro.
Mito non è “derivata” da altre auto. Al contrario, condivide la meccanica di base con la Grande Punto. Non è una “derivazione”, sempre ammesso che questo termine abbia un senso, ma la condivisione di una piattaforma tecnologica all’interno del Gruppo. Sarebbe idiota sviluppare nuovi telai per ogni singolo modello di auto quando quelli a disposizione coprono già tutte le esigenze.
Stesso discorso per i motori. I motori sviluppati da Fiat sono tra i più avanzati del mondo, nonché tra i più venduti: equipaggiano infatti anche auto di altri gruppi automobilistici, da General Motors a Suzuki.
Detto (scritto) questo, anche un bambino capirebbe al primo sguardo che una Punto ed una MiTo sono auto del tutto diverse. Altro che derivata.
L’ignoranza assoluta in fatto di automobili viene però dimostrata quando viene giudicata “derivata” anche l’Alfa Romeo Giulietta, che in realtà è il primo modello sviluppato su un pianale completamente nuovo. Un fatto, peraltro, sottolineato in tutte le pubblicazioni di settore, anche le peggio informate.
Giulietta è una delle auto più riuscite degli ultimi anni, una vera Alfa Romeo, dall’estetica alla tecnologia, dal comportamento stradale al comfort, fino alla sicurezza attiva e passiva record nella categoria delle compatte. E vende… scusate se è poco.
Disastri? Ridicolo. Di sicuro tutti i produttori di automobili vorrebbero fare disastri come questi…
La nuova Giulia sarà basata sul pianale della Giulietta. Non c’è dubbio che, mantenendo gli stessi standard qualitativi, sarà un’auto degna sostituta della 159, pronta a sfidare le pari categoria di BMW e Audi.
Anche il telaio della nuova Chrisler 300 è un’ottima base di partenza per un’ammiraglia. Chi giudica solo sulla base della provenienza è evidentemente a corto di argomenti seri. La Lancia Thema vista a Ginevra è una impressionante ammiraglia di lusso. La nuova ammiraglia Alfa Romeo, costruita su quella stessa piattaforma, potrebbe segnare realmente il ritorno consistente del marchio nel segmento premium, oltre che il ritorno alla storica trazione posteriore.
Questa è la direzione giusta, la più logica e razionale, per rilanciare finalmente – e stabilmente – l’Alfa Romeo. Si rivede la luce dopo una crisi permanente iniziata negli anni ’70.
la strada intrapresa da marchionne per il marchio alfa romeo non è del tutto errata, ma và marcata in modo netto sia in design che in motori (cv, velocita , nm , )l’immagine dello storico marchio, e urgentemente aumentato il numero di modelli, altrimenti si rischia invano il lavoro sino ad oggi svolto.
Entro certi limiti, è normale che determinate tecnologie siano utilizzate per tutte le auto del gruppo Fiat. Tuttavia l’Alfa Romeo DEVE differenziarsi dalle altre auto del gruppo per doti sportive, tenuta di strada ed affidabilità. L’errore sarebbe quello di avere auto uguali alle Fiat salvo che per il frontale esteticamente più aggressivo e per il marchio Alfa…. per esempio anch’io ho sentito la voce (non so quanto fondata) che la Giulietta sarebbe nei fatti uguale alla Bravo.
A mio avviso è ottima l’Alfa 159, però attualmente viene venduta SOLO nella versione 2.0 Jtdm da 136 cavalli e si tratta di un grosso errore, perchè molti sarebbero stati disposti a pagare qualcosa in più di bollo ed assicurazione pur di avere maggiori prestazioni. Ed invece la 170 cavalli è sparita dal listino.
Da appassionato di belle auto e avendo posseduto con soddisfazione una Alfa 166 dal 1999 al 2004, quando la sostituii con una Jaguar, spero che questa Alfa 169 si faccia sul serio e presto, anche nutro ancora qualche dubbio sull’effettiva volontà di realizzarla!
Anche la base 2013, la stessa della nuova GHIBLI, mi pare di alto livello!
Spero davvero che la facciano, anche perchè l’alto di gamma fatto bene ha sempre prodotto ricavi alle Case capaci!