Alfa Romeo: e se il Biscione tornasse in pista con un prototipo? [RENDERING]
Ripensando al passato e a un eventuale futuro
A proposito dei sogni, un pensiero di Salvatore Cutrupi afferma: “Non tutti i sogni muoiono all’alba; qualcuno muore appena nato, qualche altro non è mai finito.” Nella mente, quelle che possono trasformarsi da illusorie speranze a manifestazioni di esplosivo entusiasmo, o restare tali, sono appunto le immagini di chi ad occhi chiusi o aperti dà forma a delle idee, che poi diventano parti di una realtà vera o fumosa. Passando dai discorsi carichi di aspettative tipici di affezionati e romantici appassionati, a quelli più critici degli scettici; traspare comunque la ossessiva ricerca di una verità che in fondo accomuna tutti. Quanto suggerito dall’Amministratore Delegato del Gruppo FCA e Presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, a margine dell’incontro tradizionale dei vertici di Maranello con la stampa in prossimità della pausa natalizia, ha risvegliato comunque gli animi degli appassionati del Biscione.
“Il marchio Alfa Romeo è incredibile come resti nel cuore della gente. Proprio per questo stiamo pensando a un suo ritorno, come nostro competitore, alle corse, alla Formula 1” sono le parole di Marchionne riportate dai colleghi di Repubblica. Al momento è lecito sempre usare il condizionale, restare sul vago, affidarsi a quel “stiamo pensando”, come unico comune denominatore di ogni ipotesi. I pensieri, come si sa, possono concretizzarsi o meno, ma un annuncio resta una intenzione. Trapela la volontà di studiare qualcosa, di essere in prossimità di quel sottile limite che separa l’immaginazione dal fatto, davanti a quel nastro di partenza invisibile oltre il quale c’è il concreto. Ed è verso quell’orizzonte dalle linee ancora incerte, verso quel miraggio desertico che pian piano diventa più definito, più stabile, che si spingono il desiderio e il coraggio.
Parlando sempre per ipotesi, quel “ritorno alle corse” potrebbe non solo voler suggerire Formula 1, ma un progetto a più ampio respiro, qualcosa che rappresenti l’immagine sportiva versatile dell’Alfa Romeo, la cui storia agonistica non può essere solo racchiusa nel panorama delle monoposto, come per la stessa Ferrari. Il marchio del Biscione si può dire che sia apparso quasi ovunque.
Riassumendo un lungo excursus di eventi, che dal lontanissimo 1911 con le prime due ALFA (non ancora Romeo) 24 HP ha visto la casa impegnata ufficialmente sino ai primi anni del XXI secolo, emerge l’eclettica anima sportiva della casa. Citando i più importanti, dal primo titolo iridato del campionato del mondo di automobilismo del 1925, alle vittorie a ripetizione alle storiche edizioni della Mille Miglia tra 1928 e 1938, alle quattro affermazioni alla 24 Ore di Le Mans con la iconica 8C tra il 1934 e 1938 alle leggendarie vittorie dei primi due Campionati di Formula 1 nel 1950 e 1951, come gli altrettanto mitici trionfi nel Campionato del Mondo Sport-prototipi nel 1975 e 1977 con la 33 TT/12 e la 33 SC 12 spinte da due tipologie di potenti motori 12 cilindri, alla conquista del titolo DTM con l’indimenticata 155 V6 TI DTM dotata di un propulsore da 2.5 litri da 420 cavalli e trazione integrale nel 1993, oltre alle affermazioni nelle categorie Turismo, si nota la versatilità di un marchio che da sempre ha visto l’agonismo come linfa vitale della sua stessa natura.
Proprio alle luce di questo percorso, ma sempre parlando di suggestive possibilità, sul web sono affiorate voci di un possibile rientro in pista che potrebbe non essere contingentato alla sola Formula 1. Ad esempio, secondo i rumors riportati di recente dai colleghi di Racer, Alfa Romeo starebbe considerando un possibile ingresso nel campionato statunitense IMSA con una vettura P2 nel 2017, nella nuova classe Prototype. Una possibilità che potrebbe essere legata, in prospettiva, a una strategia di promozione più massiccia del brand sul mercato statunitense, dato l’arrivo della nuova Giulia.
Dallo svelamento della nuova berlina di Arese, il talento di designer o semplici appassionati, ha realizzato elaborate e accurate immagini di sue possibili varianti DTM, WTCC perfino per la serie australiana V8 Supercars, ridando spazio appunto a quella versatilità sportiva già citata. Pregevoli, in particolare, i render diffusi da LP Design, che riportiamo qui sotto, e che propongono una intera gamma di sportive basate sulle prossime generazioni di Alfa.
Ma ritornando sulla ipotetica Alfa Romeo P2, considerando anche i potenziali cambiamenti regolamentari che tra due anni consentirebbero l’approdo nel WeatherTech SportsCar Championship di prototipi con caratteristiche vicine alle vetture LMP2 presenti a Le Mans e unità motrici proprietarie, non il motore unico come indicato dall’ACO, oltre a una aerodinamica specifica su telai Riley, Dallara, Ligier o Oreca; si può supporre che un nuovo capitolo nel panorama delle Sport per la casa di Arese possa materializzarsi nell’arco delle suggerite due stagioni. I colleghi di Italiaracing, inoltre, sottolineano che proprio il tealista Riley abbia gestito per il Gruppo FCA le Dodge Viper ufficiali nella categoria Endurance. Un altro indizio? Per il momento meglio usare sempre il condizionale, anche alla luce di un passato non troppo lontano. Nel 1992, infatti, fu mostrato alla stampa il progetto SE048. Si trattava di una vettura Sport Prototipo, dotata di un poderoso V10 aspirato da 3.5 litri che fece registrare al banco, in fase avanzata, una potenza di 620 cavalli. Questa Sport, destinata al Campionato del Mondo, non scese mai in pista sia per i costi notevoli di sviluppo, sia per l’abrogazione della serie proprio alla fine dello stesso anno in cui fu presentata.
Per ora, dunque, meglio affidarsi al piacere dell’attesa, all’entusiasmo che precede un arrivo o un rientro, alla genialità dei creativi che impostano linee, plasmano forme sui loro schermi, e permettono agli utenti del web di apprezzare la raffinatezza di certi progetti. La immaginata Alfa Romeo 33P2 Concept LMP2 firmata sempre da LP Design ne è un esempio. I gruppi ottici dell’eventuale Sport potrebbero forse essere più ampi rispetto a quelli mostrati dell’immagine, che ricordano abbastanza quelli della 4C Spider, anche per questioni di visibilità e sicurezza. Le linee estreme, affilate, nervose, caratterizzate dal tipico scudo anteriore e l’iconico 33 sui fianchi, però, già da adesso ridanno vita a delle suggestioni e a nuove possibili storie attese dagli appassionati. Ins pratica: rappresentano, come lo stesso Sergio Marchionne ha notato, quel collante “incredibile” che lega i tifosi ai miti.
Immagini: LP Design
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