Alfa Romeo, Marchionne assicura: Non è in vendita

Sulla scia di ipotesi, mezze verità, chiacchiere da bar e faraoniche arringhe, cavalcata dai più, Sergio Marchionne ha sventolato la bandiera a scacchi, per concludere lo stillicidio di rumori, provenienti dal comparto automobilistico. Basta. Fine. Stop.

L’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat, infatti, non solo ha negato qualsiasi interessamento concreto da parte del Gruppo Volkswagen, con cui non avrebbe avuto alcun colloquio di sorta, ma ha anche ribadito che Alfa Romeo, casa automobilistica di proprietà della Fabbrica Italiana Automobili Torino non è in vendita. Tanto che il suo programma di rilancio prosegue, muovendo i primi passi per la traversata dell’oceano e per lo sbarco negli Stati Uniti.

Ergo, sebbene Volkswagen paresse invaghita del brand del Biscione, per ora il secco niet è un due di picche, neppure troppo celato. Il Gruppo teutonico prosegue la propria scalata verso la diffusione a livello planetario senza l’italiana, mentre Alfa Romeo mantiene saldo il proposito di raggiungere, entro il 2015, le 500.000 unità annue.

Un analista ha detto che, per ottenere un risultato simile, servirebbe realmente il passaggio di proprietà al Gruppo Volkswagen? Infamia che scivola addosso al maglione di Sergio: Marchionne ha già individuato duecento punti vendita Chrysler per commercializzare le vetture Alfa Romeo negli Stati Uniti (unitamente all’utilitaria Fiat 500). Seguendo la scaletta temporale che lui stesso ha pensato, studiato e trascritto.

Vien da chiedersi dove si dirigerà, ora, il determinato costruttore di Wolfsburg, con la sua fame di acquisti, e quante possibilità vi siano, per il Lingotto, di risollevare le sorti del nobile fabbricante, caduto in disgrazia negli ultimi capitoli industriali: insomma, crediamo agli analisti o allo speranzoso modo di fare di Sergio?