Anfia: “Bene Von der Leyen, ma le parole si tramutino in misure concrete”

Le parole di apertura di Ursula Von der Leyen su alcuni temi sono piaciute alla filiera automotive italiana, ma non bastano e c’è attesa per il dialogo strategico di domani, 12 settembre. “Accogliamo con favore le parole che la Presidente Von der Leyen ha pronunciato sul settore automotive allo stato dell’Unione – scrive l’Anfia – È necessario però che le parole si tramutino in misure concrete”.

Le proposte dell’Anfia

L’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica chiede una revisione del Green Deal, con una maggiore flessibilità sulle imposizioni per il 2030 ed il 2035. In particolare, tra le richieste per l’Unione Europea c’è la “revisione del metodo di calcolo delle emissioni e i target per auto e veicoli commerciali leggeri; flessibilità sulle sanzioni e anticipo della revisione della regolamentazione per i veicoli pesanti; tutela e sostegno al “made in Europe” di veicoli e componenti con l’adozione di una misura di “Local content” non solo per le batterie”.

Anche la produzione è un tema caldissimo e l’ANFIA chiede “immediate azioni di tutela e stimolo delle produzioni europee che hanno uno svantaggio di costo tra il 15 e il 35% (dovuti soprattutto ai costi energetici e del lavoro) e di sostegno alla creazione delle condizioni abilitanti alla diffusione dei veicoli a zero e basse emissioni, ridisegnando le traiettorie di transizione”.

Le flotte aziendali

La transizione energetica passa anche dalle flotte aziendali e l’ANFIA chiede di non introdurre misure obbligatorie “come l’imposizione di una quota obbligatoria di veicoli elettrici da imporre alle aziende”, ma di “operare in modo flessibile, privilegiando incentivi e strumenti di facilitazione”. Con anche la necessità di differenziare le proposte tra tipologie di flotte e categorie di veicoli.