Angelo Sticchi Damiani sulla norma relativa al reato di omicidio stradale: “Controproducente”
“Crescita del 20% degli episodi di pirateria”
“Non solo non funziona, ma è controproducente”. Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia, ha fatto questa considerazione a proposito della norma sul reato di omicidio stradale a distanza di tre mesi dall’entrata in vigore, dopo i dati rilasciati dall’ASAPS in merito al nuovo provvedimento.
Un timore manifestato già dal massimo rappresentante dell’ACI, che ha sottolineato appunto: “Come temevamo il reato di omicidio stradale, così com’è concepito, non solo non funziona, ma è controproducente.” Pensiero rafforzato dal numero sempre elevato di coloro che: “dopo aver provocato un incidente, vengono sopraffatti dalla paura delle conseguenze e optano per la fuga.” Fattore condizionato da un aspetto sottolineato durante le discussioni sul reato di omicidio stradale e nello specifico l’impiego automatico delle manette per chi presta un primo aiuto dopo un incidente. Un aspetto che, di conseguenza, suggerisce come le omissioni di soccorso possano aumentare a dismisura, proprio per la paura di tale conseguenza
Sticchi Damiani, a conclusione del proprio pensiero diffuso tramite una nota, ha anche aggiunto che: “…tre mesi sono troppo pochi per tracciare un bilancio, ma è fondamentale intervenire sulla norma prima che queste criticità rischino di compromettere le ragioni, validissime, che hanno guidato la mano del Legislatore.” Come rimarcato, è segnalata una “sostanziale stabilità del numero di morti sulle strade a fronte di un aumento del 16% dei feriti e, soprattutto, della crescita del 20% degli episodi di pirateria.” Percentuali che hanno spinto il Presidente dell’ACI a considerare non efficace e anche “controproducente” l’attuale norma sul reato di omicidio stradale, come indicato sul documento diffuso.
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