Area B Milano: il Consiglio metropolitano chiede l’introduzione di correttivi
Non si placa il malcontento sulle normative in vigore da un mese
Una nuova richiesta di introdurre modifiche all’Area B arriva al sindaco di Milano Beppe Sala da parte del Consiglio metropolitano. Quest’ultimo è l’organo d’indirizzo e programmazione della Città metropolitana, ovvero l’ente locale territoriale che ha sostituito le Province in nove aree geografiche d’Italia di ampia estensione (da Torino a Napoli).
Le richieste di correttivi, tra cui sconti per i mezzi pubblici
Composto da un sindaco metropolitano, che nel caso di Milano è lo stesso Sala, e da 24 consiglieri eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della Città metropolitana, il Consiglio metropolitano ha approvato una mozione con la quale chiede al sindaco Sala di apportare alcune correzioni all’Area B. In primis viene chiesta l’istituzione di un tavolo tecnico con la Regione Lombardia, oltre all’introduzione di tariffe scontate per l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale da chi è tagliato fuori dalle nuove restrizioni dell’Area B, vale a dire i possessori di auto benzina Euro 2 e diesel Euro 4 e 5. Tra le richieste del Consiglio ci sono poi anche la risoluzione del problema dell’accesso ai parcheggi di corrispondenza ubicati dentro il perimetro dell’Area B e la sospensione del conteggio dei chilometri percorsi rilevati dal dispositivo Move-In nelle fasce orarie in cui l’Area B non è attiva.
La mozione col quale il Consiglio metropolitano chiede al sindaco Sala d’intervenire sulle regole dell’Area B è stata approvata con alcuni voti provenienti dal centrosinistra, la stessa area politica che sostiene Sala, a testimonianza di malumori ormai trasversali su come il primo cittadino di Milano stia portando avanti la politica di mobilità che regola la circolazione nel capoluogo meneghino.
Gli ambientalisti invece vogliono un’ulteriore stretta
Dalla parte opposta a chi chiede allentamenti sull’accesso all’Area B ci sono poi i movimenti ambientalisti che invece protestano perché ne vorrebbero un inasprimento, sulla base anche della scarsa efficacia del provvedimento confermata dai numeri. Dall’entrata in vigore delle attuali normative, gli ingressi giornalieri di auto a Milano sono rimasti sugli stessi livelli (circa 900.000) precedenti alle nuove regole, ad eccezione di uno spostamento orario, per aggirare il blocco, con circa 200.000 veicoli che accedono prima delle 7:30 (con uscita dopo le 19:30). Per questo gli ambientalisti chiedono un’ulteriore stretta, a partire dallo stop alle deroghe per chi è dotato del dispositivo Move-In, potenziando le soluzioni di mobilità alternativa all’auto privata.
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