Area B Milano, La Russa (Aci): “1,2 milioni i lombardi colpiti dal provvedimento, chiediamo soluzione condivisa”
Dal 1° ottobre in vigore i nuovi divieti che "tagliano" benzina Euro 2 e diesel Euro 4 e 5
L’estensione dei divieti alla circolazione nell’Area B di Milano, che a partire dall’1 ottobre includeranno anche le auto benzina Euro 2 e diesel Euro 4 e Euro 5, continua a tenere banco.
La questione nelle ultime settimane è stata al centro di controversie politiche tra il sindaco Giuseppe Sala, che difende la bontà della misura tirando dritto sull’imminente entrata in vigore, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha chiesto la revisione e la proroga del provvedimento che peserà sulle tasche di molti milanesi e lombardi.
Le proteste sui nuovi divieti dell’Area B sono arrivate anche da rappresentanti istituzionali, come ad esempio l’Aci che ha avanzato la richiesta a Palazzo Marino di un tavolo di confronto per un’eventuale rinvio del provvedimento come passo verso una decisione condivisa. Una posizione sul tema che Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, ha chiarito parlando a Quattroruote.
La Russa: “1,2 milioni i veicoli interessanti dal provvedimento”
Cercando di fare chiarezza sul numero di veicoli interessati dalle nuove misure restrittive, rispetto ai quali si è passato dal milione di Fontana ai 47.000 di Sala, La Russa spiega che il provvedimento coinvolge circa 1,2 milioni di vetture “lombarde”, numero ricavato dai dati dell’Aci delle auto targate in Lombardia che rientrano nelle categorie (benzina Euro 2 e diesel Euro 4 e 5) che non potranno accedere all’Area B.
Il chiarimento sui numeri
Si tratta di un numero molto maggiore rispetto alle sole 47.000 auto citate da Sala, una cifra che, afferma La Russa, fa riferimento alle sole vetture oggetto di divieto che ogni giorno entrano nell’Area B di Milano e che derivano dunque dai dati d’accesso della stessa, spiegando: “Ogni giorno entrano – a spanne – 400.000 vetture, di cui circa 47.000 Euro 2 benzina ed Euro 4 e 5 diesel. Ma questi sono quelli che entrano ogni giorno. In realtà, i potenziali soggetti che hanno una vettura vietata (parlando solo di lombardi) sono 1,2 milioni”.
La richiesta di Aci Milano: proroga di un anno e soluzioni condivise
In merito all’opportunità di introdurre il provvedimento in questo particolare momento storico, il presidente di Aci Milano dice: “Il provvedimento era stato pensato nel 2018. Io in parte capisco il sindaco, ma nel 2018 nessuno poteva prevedere quello che sta accadendo in questi mesi: la guerra, l’inflazione a doppia cifra, i rincari delle bollette. Oggi, i cittadini sono in enorme difficoltà e lo saranno ancora di più quando arriverà il freddo. Chiedere oggi ai milanesi e a chi frequenta Milano di cambiare l’auto rappresenta un sacrificio impossibile da sostenere in questo momento. Per questo motivo, anche in seguito alle lamentele dei cittadini, – conclude La Russa – ho chiesto quantomeno una proroga di un anno. Poi, in virtù delle diverse opinioni ed esigenze, ho proposto un tavolo per trovare delle soluzioni condivise. Ad esempio, una proroga o delle deroghe oppure un aumento dei chilometri del Move-In, che oggi funziona solo per chi fa meno di 2.000 chilometri”.
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