Aston Martin DBX: potrebbe sfiorare i 700 cv grazie alla tecnologia ibrida

Aston Martin DBX – Il costruttore di Gaydon è al lavoro per dar vita al suo primo Suv che dovrebbe essere presentato nel 2019. L’inedita pedina dello scacchiere della sportiva e lussuosa casa costruttrice inglese al momento è conosciuta con la sigla DBX, nome utilizzato per identificare la concept car svelata al Salone di Ginevra di tre anni fa. Tuttavia possiamo anticiparvi che le ultime indiscrezioni in merito asseriscono che la nuova nata dovrebbe ricevere l’appellativo di Varekai, nome registrato pochi mesi fa da Aston Martin presso l’ufficio brevetti.

La futura DBX o Varekai che dir si voglia potrebbe differenziarsi per una unità propulsiva in linea con le tendenze future del marchio inglese. La stessa Aston Martin, recentemente, ha difatti affermato di voler procedere al rilancio dello storico brand Lagonda proprio grazie ad un inedito crossover alimentato da un’unità propulsiva completamente elettrica.

La nuova DBX, invece, al lancio non sarà dotata di un motore elettrico, ma di un propulsore dotato di tecnologia ibrida. Difatti, Andy Palmer, CEO di Aston Martin, in una fresca intervista rilasciata a Car and Driver ha affermato: “Abbiamo la capacità di realizzare un propulsore elettrico, ma al momento l’ideale sarebbe soffermarsi su un propulsore a benzina che possa sfruttare la tecnologia ibrida”.

Stando così le cose, la futura Aston Martin DBX o Varekai dovrebbe poter disporre sotto il cofano di diverse unità propulsive: i motori più accreditati sono classico V12 5.2 da 600 cv ed il V8 4.0 firmato AMG da 500 cv. In quest’ultimo caso il V8 twin turbo tedesco potrebbe ricevere in dote la tecnologia ibrida: in tal caso la parte elettrica potrebbe garantire un plus di potenza di 200 cv permettendo così alla DBX ibrida di vantare una potenza massima di sistema nell’ordine dei 700 cv.