Aston Martin taglierà 170 posti di lavoro per ridurre i costi dopo un 2024 difficile
A causa del calo delle vendite Aston Martin taglia 170 posti di lavoro
Aston Martin ha annunciato piani di riduzione del 5% della sua forza lavoro a seguito di significative perdite nel quarto trimestre, che sono aumentate del 400% prima delle imposte. La mossa mira a risparmiare circa 25 milioni di sterline e segue un anno in cui il marchio britannico di lusso ha mancato le previsioni annue a causa di una diminuzione del 9% nel volume delle vendite all’ingrosso. Il debito è aumentato del 43% rispetto al 2023, raggiungendo 1,16 miliardi di sterline ($1,47 miliardi), con il CEO Adrian Hallmark che attribuisce le difficoltà alle “interruzioni della catena di approvvigionamento nel settore” e alla “debolezza economica in Cina”.
A causa del calo delle vendite Aston Martin taglia 170 posti di lavoro
Nel 2024, le vendite all’ingrosso di Aston Martin in Cina sono diminuite del 49% rispetto all’anno precedente, segnalando una crescente difficoltà nel competere con i colossi dei veicoli elettrici come BYD, Tesla, XPeng e NIO. Come molte altre case automobilistiche globali, il marchio britannico fatica a mantenere il passo nel mercato in rapida evoluzione.
Il suo primo modello completamente elettrico, inizialmente previsto per quest’anno, è stato posticipato al 2026 e ora è atteso per la fine del decennio. Per accelerare la transizione, Aston Martin ha stretto una partnership tecnologica con Lucid Motors per adottare soluzioni avanzate di propulsione elettrica. Tuttavia, il marchio è ora costretto a ridurre la forza lavoro per affrontare le sfide del settore. Anche Porsche, all’inizio di febbraio, ha annunciato il taglio di 1.900 posti di lavoro in Germania entro il 2029, a causa del calo di vendite e profitti nel mercato cinese.
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