Auto ibride 2022: novità di modelli e differenze tra plug-in, mild-hybrid e full-hybrid

Ecco le principali novità ibride provate dalla Redazione

Auto ibride 2022: novità di modelli e differenze tra plug-in, mild-hybrid e full-hybrid

Che il mondo automotive e la mobilità stiano seguendo una strada nuova ed elettrizzata, ormai, lo sanno anche i muri. A prescindere dal fatto che uno possa o no essere d’accordo, il segmento delle auto ibride è in continua crescita, seguito ovviamente dalle auto puramente elettriche. Ma ancora oggi c’è chi definisce le auto ibride come “tutte uguali” o non ha meglio capito la differenza tra una tipologia di motore e un altro e non comprende che un motore plug-in è differente da un motore mild-hybrid o full-hybrid pur essendo allo stesso modo elettrificato.

I motori elettrificati e quindi ibridi, si possono distinguere in tre tipologie:

-Mild-hybrid: si tratta del livello di elettrificazione più semplice, in cui il motore elettrico non è in grado di muovere da solo la vettura, sfruttando la sola marcia elettrica, ma lavora solo per dare una mano al motore termico, aiutandolo nelle ripartenze cosi da avere maggiore coppia e aiutando a recuperare energia nei momenti di rilascio.

Tra le nuove vetture mild-hybrid provate dalla Redazione, vogliamo segnalarvi la Alfa Romeo Tonale con in dote un cuore ibrido alla spina, ossia il plug-in hybrid Q4 da 275 CV (202 kW). Questo è composto da una parte dal motore turbo benzina da 1.3 litri MultiAir e, dall’altra, dall’unita elettrica da 90 kW che, da sola, fornisce trazione alle ruote posteriori. Lavorando in simbiosi col termico, darà vita alla trazione integrale. A braccetto col propulsore alla spina c’è il cambio automatico a sei rapporti.

Alfa-Romeo-Tonale-

C’è anche l’ibrido 4 cilindri turbo di 1.5 litri di cilindrata da 130 CV (96 kW) e 160 CV (118 kW). Queste ultime sono associate alla inedita trasmissione automatica a doppia frizione a sette marce, che inglobano al loro interno un motore elettrico 48V, capace di sprigionare, da solo, 15 kW e 55 Nm. In questo caso, la trazione è solo anteriore.

-Full-hybrid: in questo caso, generalmente, il propulsore ibrido completo viene affiancato da una batteria più capiente e una unità elettrica di maggiori capacità. Come capita all’interno di un propulsore mild-hybrid, il motore elettrico non solo aiuta il termico a marciare ma può indipendentemente spingere la vettura solo attraverso l’energia dell’elettrone cosi da muovere l’auto a zero emissioni. Per quanti chilometri? Pochi; in media si va dai 2 ai 10 chilometri. In questo caso, come per il mild-hybrid, non ci sarà bisogno di ricaricare la batteria esternamente tramite la spina della corrente o una colonnina o una wallbox.

Tra le full-hybrid più interessanti c’è la Renault Captur E-Tech 2022 con motore quattro cilindri aspirato da 1.6 litri, capace di generare una potenza massima di 100 CV. La parte ibrida, che in quanto full non ha bisogno di colonnine di ricarica, è composta da due motorini elettrici, uno montato sull’assale anteriore e pensato per fornire effettivamente motricità, mentre il secondo è dedicato ai sistemi elettrici di bordo, funge da motorino di avviamento e sincronizza i giri del motore. Nel suo complesso, questo sistema ibrido finisce per generare una potenza massima di 145 CV a fronte di una coppia di 148 Nm.

Renault Captur E-Tech 2022

-Plug-in hybrid: Le vetture plug-in sono forse le vetture più complesse che ci sono sul mercato automotive odierno. Sono in grado di coniugare l’uso di batterie capienti, basi studiate pensando anche alla ricarica e l’utilizzo combinato con propulsori termici potenti. Le vetture plug-in si caratterizzano per una batteria di grandi dimensioni, che può essere ricaricata anche attraverso una fonte esterna di energia. L’autonomia media? Circa 50 km in elettrico ma nei modelli più prestanti si arriva anche a 80 chilometri di sola marcia elettrica.

Un esempio? Magari la Mazda CX-60 PHEV; è dotata di una powertrain che combina un motore Skyactiv-G 2.5, quattro cilindri benzina a iniezione diretta, con un grande motore elettrico da 100 kW e una batteria a ioni di litio da 17,8 kWh.

Questa combinazione di motore termico e motore elettrico fornisce una potenza complessiva di 327 CV/241 kW e un’abbondante coppia di 500 Nm, facendone la autovettura da strada più potente che Mazda abbia mai prodotto. La versione plug-in hybrid non sarà l’unica disponibile. Infatti, il SUV avrà anche due proposte mild-hybrid a 48 V: una benzina 3.0 litri ed il diesel 3.3 litri, entrambi sei cilindri in linea. Una filosofia interessante e che lascia spazio ad un’ampia scelta.

Si, “elettrificate” va bene. Ma che costi!

Arrivano in nostro soccorso gli incentivi. Sono stati sbloccati i 650 milioni di euro previsti per il 2022, che saranno poi replicati anche nel 2023 e nel 2024. Come di consuetudine, il bonus sarà suddiviso in fasce, in base alle emissioni di CO2 emesse dalle vetture. Sperando questi incentivi possano dare un po’ di ossigeno ad un mercato sempre più in crisi ed in difficoltà. Il -33% dello scorso mese di aprile, con meno di 100.000 veicoli immatricolati nel nostro Paese, conferma una situazione davvero molto difficile per il settore.

Ecco le fasce e gli sconti disponibili:

0-20 g/km di CO2, con un prezzo fino a 35mila euro più IVA: 3.000 euro di contributo senza rottamazione, 5.000 euro con rottamazione di un veicolo fino ad Euro 4.

21-60 g/km CO2, con un prezzo fino a 45mila euro più IVA: 2.000 euro senza rottamazione, 4.000 euro con rottamazione di un veicolo fino ad Euro 4.

61-135 g/km CO2, con un prezzo fino a 35mila euro più IVA: 2.000 euro con rottamazione di un veicolo fino ad Euro 4.

Il veicolo da rottamare deve essere intestato da almeno 12 mesi alla persona fisica che acquista quella nuova o a un suo familiare convivente.

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