Autopromotec 2025: l’auto sempre più connessa, i dati e la privacy
Un talk ad ACI Milano per parlare di un tema molto attuale
La connessione è sempre più parte delle auto, con un continuo scambio di dati, spesso anche personali dell’automobilista o del proprietario della vettura. Ma come vengono utilizzati? Chi li possiede? È stato questo il tema di un talk, svoltosi questa mattina nella sede dell’ACI a Milano, promosso da Autopromotec, l’appuntamento biennale dedicato alla filiera dell’automotive aftermarket, in programma il prossimo maggio a Bologna.
I dati, il diritto e l’auto
I dati sono un tema scottante e spesso controverso, pensando soprattutto ad un discorso di privacy: “I dati sono qualcosa che si guarda da tanti punti di vista. Dal punto di vista commerciale, da quello della tutela della persona e della sicurezza – le parole di Enrico Al Mureden, esperto di diritto dell’automotive – Ma è così importante esserne proprietari? La risposta è no, nel mondo moderno. Per il codice civile, inoltre, la proprietà riguarda i beni ed i dati non sono beni. Noi ci aspettiamo dalla legge che protegga i nostri dati al massimo, soprattutto quelli personali, ma anche spontaneamente li mettiamo a disposizione, se ci fa comodo, come sui social”.
L’auto è piena di dati, sia personali del proprietario sia della vettura. Un mix presente nel PRA (Pubblico Registro Automobilistico): “Deve essere un archivio integro – spiega Michele Mangano, direzione sviluppo del PRA – per fornire i dati quando l’interesse pubblico prevale su quello privato. Come per assicurarsi che l’auto acquistata non abbia problemi pregressi oppure dati da fornire alle case, se devono effettuare un richiamo alle proprie vetture per qualche motivo. Pensare ad una tutela rigida dei nostri dati è anacronistico, è molto più un discorso di equilibri”.
I dati per effettuare le riparazioni
La questione riguardante i dati delle vetture non è solo legata alla privacy per quelli personali, ma un elemento fondamentale per effettuare le riparazioni: “Tutte le case auto hanno installato sistemi di protezione del veicolo, da minacce esterne e dai cyberattacchi – spiega Igino De Lotto, responsabile marketing di Texa, azienda specializzata nei sistemi diagnostici – Però è fondamentale accedere per poter effettuare le manutenzioni. Le concessionarie ufficiali non hanno problemi ad accedere, diverso è per gli operatori indipendenti. In Europa, c’è l’accesso ai dati per finalità riparative. Altrimenti l’automobilista non avrebbe più la possibilità di scegliere”.
Nonostante questo accesso, reperire i dati non è sempre semplice: “I dati sono dei costruttori e spesso se li tengono per loro”, spiega Andrea Cantadori di Mahle Aftermarket. E ci sono nuovi modelli sempre in uscita e l’arrivo di vetture da ogni parte del mondo: “Oggi l’intelligenza artificiale ci dà una grande mano, per quando arrivano dati in altre lingue – le parole di Fabio Boni, direttore generale FASEP, azienda italiana di assetti ruote ed equilibratrici – Ci siamo fatti un portale con i dati dei veicoli per essere poi tempestivamente disponibili per i fruitori tecnici”.
Gli ADAS e l’aggiornamento
Quando si parla di tecnologia, parlare di ADAS è uno dei punti principali. Anche perché la legge europea li ha resi, in parte, obbligatori dallo scorso luglio: “La condivisione delle informazioni è importante – ha spiegato Marco Pozzatello di ADAS Mobile Group – Ci sono esigenze da soddisfare, per fornire i dati e condividerli tra colleghi. L’abbiamo fatto tramite una semplice applicazione da smartphone. Poi c’è l’esigenza di mettere in comunicazione chi non ha funzione ADAS in officina e chi può effettuare l’intervento. Con aggiornamento di persone e attrezzature”.
Il parabrezza è uno degli elementi chiave. Non è più solo un vetro da cambiare, ma un elemento dedicato alla sicurezza: “Ci sono buona parte dei sensori per gli ADAS – le parole di Roberto Nicolini di Nexion, azienda di soluzioni software per l’aftermarket automotive – Un componente attivo per il controllo del veicolo. Come le telecamere per il mantenimento di corsia, frenata d’emergenza o cruise control adattivo, così come la regolazione automatica di fari e tergicristalli. Questi dati sono continuamente elaborati. Ogni anno ci sono circa 1,8 milioni di rotture di cristalli in Italia e non basta cambiare il vetro. I sensori devono essere controllati e calibrati”.
I dati e le stazioni di rifornimento
Anche quando si va a fare benzina, si utilizzano moltissimi dati: “Già oggi il distributore è già molto connesso ed i dati vengono utilizzati per manutenzione o business – spiega Stefano Giorgi, di Gilbarco Italia – Sono in atto molti esperimenti su come usarli per crescere, ad esempio potendo effettuare un riconoscimento automatico sul rifornimento effettuato da un utente fisso del distributore oppure analizzare il miglior prezzo da fare in un determinato momento. Per le vetture elettriche, poi, ci sono già tantissimi dati che si scambiano l’auto e la colonnina, durante la ricarica”.
Insomma, quando si sale su una vettura si condividono e si gestiscono milioni di dati. Su cui si continuerà a discutere, probabilmente all’infinito, tra la necessità di proteggerli per la privacy e quella di condividerli per poterli utilizzare per svariate ragioni. “Bisogna creare un quadro normativo per regolamentare lo stato della tecnica”, è la chiusura di Renzo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec. Prima di dare l’appuntamento dal 21 al 24 maggio a Bologna Fiere per Autopromotec 2025.
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