Autovelox: chi ha il segnalatore rischia fino a 3 mila euro di multa

Una multa di oltre 3mila euro. Questo rischia chi ha a bordo un dispositivo che, direttamente o indirettamente, possa suggerire al conducente la presenza e la localizzazione delle apparecchiature di controllo (con funzioni tipo “radar”), aiutandolo così ad eludere le verifiche (fatta eccezione per i normali strumenti che segnalano la presenza di autovelox fissi).

Lo stabilisce una recente sentenza della Cassazione, intervenuta in una vicenda relativa alla richiesta di risarcimento danni di una giornalista tv contro una società per abuso della sua immagine, per aver trasmesso uno spot pubblicitario riguardante tali dispositivi illeciti.

La Cassazione ha escluso categoricamente l’uso indiretto della giornalista quale testimonial, ma ha comunque stabilito che è vero che il telegiornale è stato utilizzato per sottolineare la rilevanza del prodotto vietato. L’occasione è stata, però, propizia per ricordare il divieto, previsto dalla legge, di avere a bordo tali tipologie di navigatori o strumenti in grado di segnalare la presenza in strada di autovelox, tutor (o rilevatori simili) in modo diretto o indiretto. Dispositivi fuori legge per l’ex art. 45, commi 9-bis e 9-ter del Codice della Strada.

Se tali strumenti venissero scoperti in auto, durante un controllo della polizia, il rischio sarebbe una multa da 808 a 3.238 euro, oltre alla confisca del dispositivo.