BMW iX5 Hydrogen: la transizione passa anche dall’idrogeno [VIDEO]

Il piano futuro del marchio e la prova con il prototipo

La transizione energetica è il tema centrale del mondo dell’automotive (e non solo) di questo periodo storico ed i modelli elettrici o ibridi si stanno moltiplicando sul mercato. Tuttavia, non è l’unica via disponibile, visto che anche l’idrogeno è una tecnologia che può portare alla decarbonizzazione. In Italia siamo in forte ritardo, vista l’assenza di stazioni di rifornimento sul nostro territorio, ma in altri paesi si sta sviluppando. E BMW sta lavorando per puntare anche su questa tecnologia per il suo futuro.

La casa bavarese non ha, attualmente, modelli in gamma, ma ha realizzato una flotta di iX5 Hydrogen, realizzando eventi in tutti i mercati, per spiegare la strategia del marchio su questo tema, potendo anche mettersi al volante di questi prototipi. Noi siamo stati ad uno di questi appuntamenti, a Mogliano Veneto, nei pressi della stazione di rifornimento di Mestre, l’unica presente sul territorio italiano attualmente, seppur ancora non aperta al pubblico, oltre a quella storica di Bolzano.

L’idrogeno, l’elettrico e le stazioni di rifornimento

BMW iX5 Hydrogen

“Vogliamo usare tutte le tecnologie disponibili per raggiungere i nostri obiettivi di decarbonizzazione e prendere la parte migliore di ogni tecnologia. Per avere un ruolo da leader in questa transizione”, così Jurgen Guldner, program manager della tecnologia idrogeno, ha spiegato il motivo per cui BMW è entrata in questo mondo. Ma quali sono i vantaggi rispetto all’elettrico? Il principale riguarda il rifornimento: il pieno si può fare in 3 o 4 minuti, come un modello termico.

In tema di autonomia, non ci sono problemi legati al clima (rigido o torrido) ed anche all’accensione di climatizzatore o riscaldamento. Non cala, come avviene sulle vetture elettriche. Poi ci sono elementi più tecnici: viene utilizzato circa un centinaio di chilogrammi in meno di materie prime, rispetto ai modelli a zero emissioni, e c’è già una potenziale rete di distribuzione. Infatti, quella per il gas naturale, può essere adattata anche per la distribuzione dell’idrogeno.

BMW iX5 Hydrogen

Se per le vetture elettriche c’è un problema legato alle infrastrutture di ricarica, però, in questo caso i problemi sono ancora più importanti. Ci sono solamente 276 stazioni attive in tutta Europa, di cui 105 in Germania, e solo due, come dicevamo, in Italia. L’obiettivo annunciato dall’Unione Europea è quello di aggiungere circa 600 nuove stazioni entro il 2030, per poter avere una struttura di rifornimento almeno ogni 200 chilometri sulle strade ad alto scorrimento, più quelle nelle città.

La strategia di BMW

BMW iX5 Hydrogen

Questo piano di distribuzione delle stazioni di rifornimento è fondamentale per pensare ad uno sviluppo delle auto ad idrogeno, ma BMW non vuole farsi trovare impreparata. Come dicevamo, la casa tedesca ha attualmente una flotta di prototipi della iX5 Hydrogen, utilizzata per mostrare questa tecnologia. “Non vogliamo venderle per ora – prosegue Guldner – Sono auto pilota, vogliamo studiare il loro funzionamento e vedere la reazione del pubblico, poi vedremo”.

Tuttavia, il marchio tedesco ha già un piano pronto, anche a livello di tempistiche. L’eventuale produzione della vettura su larga scala partirebbe nella seconda metà di questo decennio, per poi avere più modelli ad idrogeno a listino per il 2030. Praticamente ripercorrendo quanto è stato fatto un po’ di anni fa con le elettriche. Prima le vetture pilota Mini E e BMW ActiveE, poi il primo modello di serie nel 2013 (BMW i3), per arrivare attualmente ad avere una lineup più completa.

La BMW iX5 Hydrogen e la prova

BMW iX5 Hydrogen

Entrando nel dettaglio del prototipo attualmente disponibile, la casa tedesca ha prima effettuato oltre quattro anni di test privati, prima di portarla su strade pubbliche. Un modello che esteticamente ripercorre la X5, con alcuni elementi distintivi a livello estetico. I dettagli blu, tipici delle vetture elettrificate della casa bavarese, sul doppio rene, sui cerchi e sui terminali di scarico, così come i badge ‘Hydrogen full cell’ sul battitacco e sul cruscotto o qualche ulteriore elemento blu all’interno dell’abitacolo, sul pomello del cambio e sulle cuciture delle cinture di sicurezza.

Ovviamente, però, è sotto il cofano dove cambia tutto. L’unità ad idrogeno è composta dal motore elettrico da 295 kW, da una batteria da 170 kW e dal sistema fuel cell da 125 kW, per una potenza complessiva di 401 cavalli. Grazie al serbatoio dell’idrogeno da 6 chilogrammi, secondo BMW, questo modello è in grado di percorrere fino a 504 chilometri con un pieno. Con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6 secondi ed una velocità massima limitata elettronicamente di 185 km/h. Si tratta, secondo quanto dichiarato, della più potente unità fuel cell mai realizzata a livello mondiale.

BMW iX5 Hydrogen fuel cell

Ma come va questa vettura? Praticamente è esattamente come mettersi al volante di una vettura 100% elettrica. Con uno scatto immediato ed una grande accelerazione, ancor di più amplificata utilizzando la modalità Sport, ma anche con la silenziosità tipica dei modelli a zero emissioni, anche alzando l’andatura in autostrada. Si viaggia con grande comfort, con sospensioni in grado di assorbire bene le disconnessioni del terreno o le buche. Per quanto riguarda i consumi, noi abbiamo percorso circa 150 chilometri, su strade soprattutto extraurbane, con un dato di 1,3 kg/100 km.

I costi dell’idrogeno

BMW iX5 Hydrogen

Un’altra domanda classica riguarda i costi. L’idrogeno non è diffuso, come dicevamo, in Italia come carburante, ma parlando con i dirigenti di Eni, proprietari della stazione di rifornimento di Mestre, ci parlavano di un costo attorno ai 20 euro al kg. Significherebbe, parlando della BMW iX5 Hydrogen, che servono circa 120 euro per fare un pieno. Sicuramente non economico, attualmente, vista la percorrenza dichiarata di circa 500 km, anche rispetto ai pur cari carburanti tradizionali.

Tuttavia, parlando di una nazione dove l’idrogeno è già sviluppato, come la Germania, con le sue 105 stazioni di rifornimento presenti attualmente sul territorio, il prezzo di un chilogrammo di idrogeno cala ad una cifra compresa tra 11 e 13 euro. Di conseguenza, servirebbero circa 70 euro per fare il pieno al modello del marchio tedesco. Già una cifra più ragionevole e sostenibile. Pensando che, per un eventuale arrivo tra qualche anno, la tecnologia dovrebbe aver avuto uno sviluppo superiore, potendo così, probabilmente, abbassare ulteriormente il costo al chilogrammo.

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