BMW nera abbandonata dopo fuga sulla A4: potrebbero essere i banditi dell’Audi gialla?
Nella vettura rivenute armi e sacche con polvere esplosiva
Il teatro d’azione è ancora una volta il padovano. Stavolta, però, si tratta di una BMW nera ad aver insospettito gli agenti, prima che questi si lanciassero in un inseguimento ad alta velocità terminato all’altezza di Sommacampagna, sull’autostrada A4. I presunti banditi hanno lasciato l’auto in una piazzola, facendo perdere le loro tracce nelle campagne circostanti.
Il fatto è accaduto nella notte tra il 5 e il 6 febbraio. Secondo quanto emerso, nonostante la BMW scura adocchiata sull’A4 dagli agenti stesse viaggiando verso Venezia nel pieno rispetto dei limiti di velocità, una volta che gli agenti hanno provato ad avvicinarla per fare un controllo sulle tre persone notate a bordo, il guidatore ha subito spento i fari e ha accelerato furiosamente per seminare la pattuglia. Gli agenti si sono lanciati all’inseguimento della vettura, che si suppone viaggiasse a una velocità di 200 km/h. Secondo la ricostruzione riportata dai media, a breve distanza i tre hanno abbandonato l’auto, lasciandola in una piazzola di sosta. Quindi sono scappati a piedi, scavalcando prima il vicino guardrail e poi addentrandosi sul terreno della campagna circostante. Gli agenti sono balzati fuori dalla volante, ma l’inseguimento si è interrotto una volta giunti a una recinzione, dove i tre hanno fatto perdere le loro tracce. Allo stesso tempo, però, sono stati rinvenuti sul posto un kalashnikov carico di munizioni e un giubbotto blu, forse persi o abbandonati nell’affannosa corsa.
Dopo i primi accertamenti, è risultato che la BMW nera sia stata rubata a Padova lo scorso novembre. Nella vettura, infatti, sono state rinvenute le targhe originali sostituite con altre sottratte a un’altra autovettura di Brescia, e montate su questa. Gli agenti poi hanno trovato degli attrezzi usati di solito dagli scassinatori come picconi e piedi di porco, ma anche una scatola di metallo contenete due pistole cariche, più un altro caricatore per il Kalashnikov, assieme a due sacche ripiene di polvere da sparo e altro materiale, compresi fili elettrici, forse impiegato per creare delle cariche esplosive usate nelle rapine dei bancomat. Infine hanno rinvenuto nell’auto anche un ‘jammer’, in pratica un distorsore di frequenze cellulari.
Il lavoro degli agenti della scientifica si è subito interessato delle eventuali tracce biologiche lasciate nell’auto, e anche di quelle eventualmente presenti sul giubbotto trovato vicino alla recinzione, la cui analisi dovrebbe essere effettuata in queste ore. Dati che poi saranno confrontati con quelli ottenuti dai Ris dai rilievi fatti durante la notte del 26 gennaio scorso a Fonte, nel trevigiano, dove è stata rinvenuta l’Audi gialla data alle fiamme. In base alle modalità di fuga e d’azione, la Polizia Stradale ipotizza possa trattarsi dello stesso gruppo di malviventi sfuggito lo scorso gennaio. Ma al momento si tratta di un’ipotesi, in attesa di ulteriori accertamenti.
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